Il mondo dello streaming è in costante e inarrestabile evoluzione. Con il recente cambiamento nelle politiche di Netflix, con limiti riguardo la condivisione dell’account, diversi utenti hanno storto, e non poco il naso.
Parte di questa utenza si è dunque rivolta al mercato sotterraneo dello streaming illegale, affidandosi a siti di dubbia provenienza. Questi infatti, non offrono gratuitamente i loro “servizi” e, in molti casi, il prezzo da pagare può essere molto alto.
I siti di pirateria gratuiti e a basso costo che permettono di guardare show televisivi da Netflix, Hulu, Max e Apple TV spesso rubano informazioni personali e denaro, secondo una nuova ricerca della Digital Citizens Alliance.
Lo studio in questione, infatti, ha dimostrato come il 72% di coloro che ha utilizzato la carta di credito su siti di questo genere ha subito il furto dei relativi dati. Una percentuale enorme che dimostra come tali piattaforme, oltre a risultare illegali, sono anche molto pericolose.
Streaming e pirateria? Un giro d’affari da 2,3 miliardi di dollari
A tal proposito Tom Galvin, Executive Direttore della Digital Citizens Alliance, ha raccontato come si è svolta l’analisi: “Abbiamo acquistato una carta di credito nuova di zecca, immacolata e non utilizzata per nient’altro e ci siamo iscritti a 20 siti di pirateria che accettavano carte di credito. Abbiamo quindi atteso“.
I risultati di questo semplice test sono stati chiari. In 3 mesi, sono state registrati acquisti illeciti per un totale di 1.500 dollari (dai generi alimentari, all’abbigliamento fino al software). Le transazioni hanno coinvolto svariati paesi, dalla Cina alla Lituania.
Le stime di questo mercato, a livello globale, presentano numeri enormi. Si parla di gruppi che incassano 2,3 miliardi di dollari tra pubblicità, abbonamenti e furti di carte di credito. Il tutto senza considerare il mercato dei malware, spesso installati sui computer delle vittime.
Al di là dell’aspetto legale, dunque, le piattaforme pirata di streaming rappresentano una vera e propria minaccia per l’integrità dei dispositivi elettronici. Per evitare questo tipo di rischio, dunque, il consiglio è di affidarsi esclusivamente a servizi ufficiali.