Abbiamo seguito il dispiegamento della rete satellitare Starlink da parte della società aerospaziale di Elon Musk, SpaceX. La sua costellazione è formata da un ampio numero di mini-satelliti disposti nella cosiddetta fascia LEO (Low Earth Orbit), a distanza relativamente breve rispetto ai tradizionali satelliti geostazionari (600-1200 km dalla superficie terrestre contro circa 36.000 km) e quindi con evidenti vantaggi in termini di latenza e prestazioni di rete.
Mentre è cominciata la gara per portare la telefonia satellitare dentro lo smartphone, la disponibilità di Starlink su scala planetaria ha permesso di coprire con la connessione Internet a banda ultralarga aree digital-divise e fino a ieri escluse dalla possibilità di fruire di un collegamento di rete stabile e veloce.
La novità è che il prezzo di Starlink in Italia è stato ribassato a 50 euro mensili con la possibilità di provare la connessione per 30 giorni, senza impegno, a 1 euro. Il prezzo del kit, pari a 410 euro complessivi, viene infatti addebitato solo se l’utente decide di restituire il prodotto entro 30 giorni dal ricevimento (il kit non deve essere danneggiato altrimenti Starlink non gestirà la restituzione del prodotto).
A fine dicembre 2021 abbiamo visto quanto è veloce Starlink: rispetto ad allora lo speed test di Ookla ha rilevato una contrazione delle velocità di trasferimento dati misurate lato client dagli abbonati al servizio.
Come si vede nel report su Starlink elaborato da Ookla, nel migliore dei casi la connessione satellitare di Musk non supera i 100 Mbps in downstream mentre la latenza si posiziona, a seconda del Paese, tra 37 e 100 ms.
I dati condivisi da Starlink sono un’evidente cartina tornasole che il numero dei clienti abbonati al servizio è significativamente cresciuto ma che, allo stesso tempo, l’azienda non ha applicato le necessarie migliorie in termini di capacità. La banda è condivisa tra tutti gli utenti simultaneamente connessi e in situazioni di particolare congestione può portare a evidenziare performance in downstream e upstream non all’altezza della situazione.
Migliorie in tal senso sono quasi scontate perché Starlink ha annunciato l’estensione del suo servizio a diversi ambiti.
Innanzitutto, la società ha recentemente presentato il servizio Starlink per camper che permette agli utenti di modificare secondo le proprie esigenze la località dalla quale fruire del servizio di connettività. È insomma uno strumento molto simile alla possibilità di accesso a Starlink “da postazione fissa” con la differenza che è possibile collegarsi da qualunque luogo, anche in mobilità (gli abbonamenti pensati per essere utilizzati dalle unità immobiliari hanno comunque la priorità in termini di utilizzo della connessione e quindi della banda di rete disponibile).
C’è poi Starlink Aviation, una modalità di connessione con la rete di satelliti che è riservata alle aziende che si occupano di trasporti aerei. In questo caso viene messa a disposizione un’antenna da installare sull’aereo e due access point WiFi per condividere la connessione satellitare con passeggeri e membri dell’equipaggio. In questo caso Starlink assicura una connessione capace di trasferire fino a 300 Mbps per singolo aeromobile.