Samsung ha presentato un nuovo SSD PCIe 5.0 con il quale l’azienda sudcoreana intende migliorare significativamente le velocità di trasferimento dati alle quali siamo attualmente abituati.
L’unità a stato solido Samsung di nuova generazione ha già un nome – si chiama PM1743 – e può raggiungere velocità di lettura fino a 13.000 MB/s; fino a 6.600 MB/s in scrittura; 250.000 IOPS in lettura e scrittura. Per avere un’idea di ciò di cui stiamo parlando i valori dichiarati da Samsung ammontano a quasi il doppio rispetto a ciò che i migliori SSD PCIe 4.0 NVMe sono al momento in grado di garantire.
L’unità SSD PM1743 sarà inizialmente rivolta ai server aziendali e in particolare verrà proposta per l’uso in ambito data center.
Stando a quanto trapelato, la tecnologia dovrebbe comunque raggiungere abbastanza velocemente anche i consumatori (nel giro di un anno al massimo) e offrire così un eccellente supporto per gestire ad esempio operazioni di editing video a risoluzione 16K.
Il dispositivo di memorizzazione Samsung migliora anche l’efficienza energetica del 30%, un aspetto che per l’azienda contribuirà a ridurre – e di molto – i costi operativi di server e data center contribuendo al contempo a ridurre gli impatti ambientali.
In termini di capienza PM1743 avrà capacità comprese tra 1,92 e 15,36 Terabyte.
Ci si aspetta che Samsung PM1743 sia il primo SSD PCIe 5.0 con supporto per la doppia porta: in questo modo viene garantito il funzionamento del server in caso di problemi. Il funzionamento dell’unità è assicurato da un controller proprietario sviluppato in collaborazione con Intel.
Samsung sta attualmente testando l’SSD PM1743 con la collaborazione di clienti selezionati e intende iniziare la produzione di massa nel primo trimestre 2022.
PCIe 5.0 non sarà certamente l’ultima versione dell’interfaccia ma rappresenterà un enorme balzo in avanti raddoppiando la banda disponibile per ogni singolo canale.
Già si lavora sull’approvazione del successivo standard, PCIe 6.0, che permetterà di raggiungere fino a 256 GB/s su 16 corsie raddoppiando ancora le specifiche di quinta generazione. Velocità così elevate potrebbero non essere giustificate per i sistemi desktop, almeno nel contesto attuale, ma in ottica futura le cose potrebbero cambiare radicalmente.