Spunta il Libro Rosso di Facebook: cos'è e cosa contiene

Nel 2012, Mark Zuckerberg ha scritto il Libro Rosso di Facebook. Realizzato materialmente da Ben Barry mirava a rafforzare l'identità aziendale durante la sua fase di crescita esponenziale.

Nel 2012, quando Facebook si accingeva a oltrepassare il miliardo di utenti attivi, il CEO Mark Zuckerberg riusciva a trasmettere con sempre maggiore difficoltà la sua “visione” a tutti i dipendenti di una società in crescita vorticosa. Per affrontare il problema, il numero uno di Facebook decise di raccogliere le sue idee e le indicazioni sulla missione di Facebook in un libretto chiamato Little Red Book, distribuito internamente a tutto il personale. Il Libro Rosso rappresentava un tentativo di rafforzare l’identità dell’impresa Facebook mantenendo coesa la cultura aziendale, nonostante la crescita esplosiva.

L’origine del Libro Rosso di Facebook

Progettato da Ben Barry, designer di Facebook, il Libro Rossa contiene una sintesi della filosofia aziendale, codificata attraverso una combinazione di messaggi incisivi e fotografie evocative.

Secondo Matthew Parkhurst, CEO della società di servizi cloud Antimetal, che ha recentemente digitalizzato e reso disponibile online il libretto, il contenuto non era solo un manuale, ma una dichiarazione d’identità. Parkhurst lo descrive come uno strumento per ricordare ai dipendenti “chi siamo e perché esistiamo“, affrontando il problema della “scalabilità della cultura durante una crescita esponenziale“.

Contenuti principali

Parkhust ha recentemente recuperato in alta risoluzione e reso disponibile gratuitamente il Little Red Book, ormai sempre più raro nel formato cartaceo originale. La versione digitale, lunga 148 pagine, si apre con una copertina rossa su cui campeggia la frase: “Facebook was not originally created to be a company“, ovvero “Facebook non è stato inizialmente creato per essere un’azienda“.

Segue un’immagine in bianco e nero che mostra le luci scintillanti di USA ed Europa in una foto notturna acquisita dal satellite. L’obiettivo è sottolineare che Facebook è nato per rendere il mondo più aperto e interconnesso.

Non creiamo servizi per fare soldi; facciamo denaro per creare servizi migliori“, è un altro degli “slogan” che campeggiano nelle pagine del Libro Rosso.

Parkhust racconta di aver contattato diverse biblioteche e università di New York City per accedere alle loro apparecchiature di scansione dei testi cartacei. Una di esse ha acconsentito all’uso di uno scanner DT-BC100 da 150.000 dollari per acquisire il Libro Rosso e generare un PDF.

L’importanza del Little Red Book

Il libretto redatto ai tempi da Zuckerberg rappresenta un documento unico, che illustra la visione di Facebook nel 2012 e il suo approccio al lavoro. Non è solo una raccolta di valori aziendali, ma un manifesto che invita i dipendenti a focalizzarsi su problemi globali, creando soluzioni che abbiano come fine ultimo quello di mettere al centro le persone e le loro necessità.

L’evoluzione dell’azienda negli anni successivi sembra essersi in parte discostata da quei principi. La dichiarazione “We don’t build services to make money; we make money to build better services” appare oggi in contraddizione con le critiche rivolte a Meta (ex Facebook) per l’adozione di modelli di business fortemente basati sul tracciamento degli utenti, la raccolta dei dati personali e l’uso di algoritmi per monetizzare il comportamento degli utenti.

Pensate solamente allo schema che prevede l’utilizzo gratuito di Facebook e Instagram solo se si condividono i propri dati.

Credit immagine in apertura: Matthew Parkhurst

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