Se giusto un paio di mesi fa si parlava aumenti per gli abbonamenti di Spotify in Italia, negli Stati Uniti sta diventando una spiacevole consuetudine, visto che il recente rincaro di prezzo è il secondo nell’ultimo anno.
Nel territorio americano, infatti, Spotify Premium aumenterà la propria tariffa, passando dai 10,99 dollari attuali a 11,99. In realtà, voci di corridoio parlavano di un incremento previsto negli states per la fine dell’anno ma, a quanto pare, la piattaforma ha voluto accelerare i tempi.
Gli aumenti, riguarderanno anche le altre formule di abbonamento. Spotify Duo, infatti, è destinato ad aumentare da 14,99 a 16,99 dollari, mentre la sottoscrizione Spotify Family sarà quella con una crescita più significativa di prezzo, passando da 14,99 a 19,99 dollari mensili.
Di fatto, per gli utenti americani, si tratta di una batosta: parliamo di aumenti annuali che spaziano dal 20% per l’abbonamento Premium fino al 30% di Spotify Duo.
Spotify aumenta fino al 30% negli USA: perché questa impennata dei costi?
Ma quali sono i motivi di questi aumenti selvaggi? A dare spiegazione è Spotify stesso che, attraverso il suo blog ufficiale, ha annunciato i rincari “Per poter continuare a investire e innovare sulle funzionalità dei nostri prodotti e offrire agli utenti la migliore esperienza, aggiorniamo occasionalmente i nostri prezzi“.
Lo scorso mese Bloomberg ha annunciato l’intenzione dell’azienda scandinava di lanciare sul mercato un nuovo piano, battezzato Supremium, capace di offrire funzioni aggiuntive, tra cui streaming in qualità superiore rispetto agli standard attuali.
L’aumento di costi, però, potrebbe non riguardare solo gli abbonamenti. Giusto un mese fa, per esempio, si è cominciato a parlare della possibilità di mettere a pagamento i testi delle canzoni. Un’ulteriore mossa che, senza ombra di dubbio, farebbe storcere il naso a non pochi utenti.