L’Intelligenza Artificiale sta dilagando in molti ambiti, con alcuni campi in cui si afferma come un più che valido supporto rispetto agli esseri umani (se non un rischio per il loro lavoro) e altri in cui invece appare ancora acerba.
Per esempio, questa nuova tecnologia sembra avere difficoltà a sostituire i DJ in carne e ossa. Sul sito di The Verge, è stato pubblicato un articolo che confronta le selezioni musicali dell’AI e le scelte effettuate da un essere umano, con i secondi che sembrano avere ancora un vantaggio considerevole.
L’AI DJ di Spotify è stata introdotta all’inizio del 2023, attirando l’attenzione degli appassionati di musica sin da subito. Questa funziona in modo semplice: l’utente può fare richieste specifiche per quanto riguarda generi, sottogeneri, autori, anni di uscita e qualunque altro parametro possibile. Il tutto per ottenere una lista che, una volta pronta, riesce nella quasi totalità a soddisfare in tutto e per tutto le esigenze dell’utente.
Perché i DJ umani non saranno mai veramente sostituibili
L’autrice dell’articolo, ovvero Allison Johnson, ciò che si va a perdere è il contatto con il pubblico, che influenza l’operato del DJ e le sue scelte. L’articolista, forte di una grande passione musicale, afferma che la passione di un DJ per quello che sta facendo influenza in modo concreto il susseguirsi dei brani, qualcosa di non percepibile se a scegliere gli stessi è un algoritmo.
A sostenere questa posizione è anche la DJ e conduttrice Evie Stokes, secondo cui la condivisione di musica da parte del DJ è “Un modo per entrare in contatto con migliaia di persone in tutto il mondo“. La stessa Stokes conferma come, ogni volta che è in onda e si rivolge al suo pubblico, riceve moltissimi messaggi dalle persone. Una comunicazione bidirezionale che, ovviamente, va persa passando ai DJ “artificiali”.
D’altro canto, musica e AI sono ormai due mondi sempre più vicini. Oltre a Spotify, per esempio, anche YouTube Music sta adottando strumenti basati su tale tecnologia. Il tutto, tenendo anche conto che ormai esistono piattaforme che consentono di generare musica attraverso l’AI generativa.