Pochi giorni fa, Spotify ha comunicato ai suoi utenti che a dicembre di quest’anno renderà inutilizzabili tutti i Car Thing venduti. La decisione ha fin da subito acceso le discussioni, con gli utenti che hanno inondato il web con le loro reazioni che testimoniano il mix di incredulità, frustrazione e disappunto. Visto il polverone, il colosso dello streaming ha diffuso un importante annuncio: il rimborso totale delle unità acquistate.
Per chi non lo conoscesse, Car Thing è un dispositivo di streaming musicale (su Spotify, ovviamente) pensato per l’utilizzo in auto. Inizialmente ben accolto, ha poi perso così tanto appeal da spingere la società svedese a interromperne la vendita e il supporto poco dopo il lancio. Al tempo però Daniel Ek & co. garantirono che non ci sarebbero state ripercussioni sul corretto funzionamento del dispositivo, dichiarazione tradita solo pochi giorni fa con il tanto criticato annuncio.
Critiche e cause legali: Spotify corre ai ripari
La notizia è stata comunicata ai clienti tramite email e attraverso un aggiornamento della pagina di supporto, con tanto di suggerimento su come disfarsi del dispositivo. Dopo l’ondata di critiche e anche di qualche minaccia di causa legale, Spotify ha rivelato a TechCrunch di aver deciso di rendere il boccone meno amaro: per tutti gli utenti muniti della prova d’acquisto, è previsto il rimborso totale della somma investita. Ad alcuni utenti sarebbe stato anche offerto un risarcimento sotto forma di abbonamento Premium.
Il gigante dello streaming viene oggi condannato da chi sostiene che abbia ingannato i consumatori mettendo in commercio un dispositivo che presto sarebbe stato trasformato in un fermacarte. E per molti il rimborso non è la migliore delle soluzioni: Spotify avrebbe ad esempio potuto “aprire” il suo software per consentire l’installazione di nuovi sistemi operativi e/o applicazioni, così da garantire a Car Thing un nuovo inizio. Allo stato attuale, dopo il 9 dicembre 2024 tutte le unità finiranno invece nella spazzatura.