I residenti in Florida che hanno guardato verso l’orizzonte, nelle scorse ore, hanno visto salire in aria una densa nube di fumo nero. È il risultato di un’esplosione che si è verificata presso la base spaziale Kennedy Space Center di Cape Canaveral.
Qui, un missile Falcon 9, insieme con il suo prezioso carico – un satellite Atmos 6 – si sono polverizzati in seguito a un incidente verificatosi su uno dei motori.
Il lancio non era ancora in programma ma erano in corso dei test presso l’impianto di SpaceX, la società fondata da Elon Musk, CEO anche di Tesla.
SpaceX ha confermato l’esplosione citando un’anomalia sulla rampa di lancio che ha portato poi all’incendio dei motori.
Il danno è notevole perché il solo satellite Atmos 6 aveva un valore di circa 200 milioni di dollari e, inoltre, avrebbe dovuto essere lanciato in orbita per conto di Facebook e del progetto Internet.org.
Il satellite era destinato a “illuminare” l’area sub-sahariana dell’Africa per portare la connessione ad alta velocità in una delle zone del globo maggiormente escluso dall’accesso ad Internet e dalle reti di telecomunicazioni in generale.
Mark Zuckerberg ha espresso il suo “disappunto” per l’incidente occorso puntando il dito sull’operato di SpaceX. “Fortunatamente stiamo sviluppando in proprio anche il progetto Aquila per portare la connessione a banda larga e ultralarga in tutte le aree del globo“, ha aggiunto il numero uno di Facebook (vedere anche Facebook, banda larga in tutto il globo con Aquila).
Here's picture of Falcon 9 with Spacecom's Amos-6 telecommunications satellite on Cape Canaveral Air Force Station. pic.twitter.com/EuHGIGQYqy
— Peter B. de Selding (@pbdes) 1 settembre 2016