Sorpresa ARM: il processore PlasticARM usa la plastica al posto del silicio

ARM presenta un innovativo processore che utilizza la plastica anziché il silicio: le prestazioni sono mediocri rispetto ai chip che tutti conosciamo. Ma non è questo il punto: massima flessibilità e versatilità aprono scenari impensabili solo fino a qualche tempo fa.
Sorpresa ARM: il processore PlasticARM usa la plastica al posto del silicio

ARM ha colto alla sprovvista tutti presentando PlasticARM un prototipo di processore che non è fatto di silicio ma di plastica. In senso stretto non c’è nessun trucco: PlasticARM non solo è pienamente funzionale ma risulta anche più economico da produrre rispetto a un processore tradizionale basato sul silicio.
Ha anche il vantaggio di essere completamente flessibile: in ottica futura può quindi essere integrato senza problemi in dispositivi compatti e pieghevoli.
ARM apre così a scenari precedentemente inimmaginabili, specialmente adesso che ci troviamo nel bel mezzo del boom dell’Internet delle Cose (IoT).

Com’è facile immaginare PlasticARM è lontanissimo dalle prestazioni di un processore tradizionale: la potenza che è in grado di esprimere è ampiamente inferiore a qualunque chip lanciato sul mercato negli ultimi tre decenni.

Gli ingegneri hanno infatti utilizzato il design del Cortex-M0 a 32 bit basato sull’architettura ARMv6-M. PlasticARM, tuttavia, lavora a una frequenza operativa di appena 20 kHz spingendosi fino a 40 kHz a 4,5V. Integra soli 128 byte di RAM, 456 byte di ROM ed è prodotto con un processo a 0,8 μm (non si parla certo di nanometri: 1 μm equivale a 1.000 nm).
Nell’immagine si vede il design complessivo di PlasticARM: sul lato destro c’è il processore Cortex-M mentre a sinistra si vedono in basso i 128 byte di RAM mentre appena sopra i 456 byte di ROM.

Per confronto basti pensare che un vetusto Intel Pentium di prima generazione di metà anni ’90 poteva raggiungere i 200 MHz; qui si parla di kHz ovvero 1.000 volte di meno.

Ciò che è importante, però, non è tanto la potenza grezza del PlasticARM che resta assolutamente modesta per usare un eufemismo ma le potenzialità e l’importante punto di svolta che segna. Il processore appena svelato da ARM è contraddistinto da un consumo energetico molto basso e può essere integrato in una grande varietà di materiali tra cui carta, metallo, tessuto e altre materie plastiche. Sarebbe quindi facile da posizionare in nuovi gadget indossabili così come in qualunque tipo di oggetto.

PlasticARM utilizza il processo di fabbricazione FlexLogIC di PragmatIC che comprende tutti i processi e gli strumenti necessari per realizzarne la produzione.
Non abbiamo bisogno soltanto di processori più potenti ma è importante plasmare soluzioni personalizzate che si adattino alle crescenti esigenze derivanti da settori come l’Internet delle cose, i dispositivi flessibili e la conversione in dispositivi intelligenti di prodotti che sarebbero impossibili da gestire usando gli attuali chip basati sul silicio.

Per maggiori informazioni su PlasticARM è possibile fare riferimento al tweet di ARM stessa.

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