Società hosting russa porta server al Polo Sud per test in condizioni estreme

Provider hosting si prepara ad installare un server al Polo Sud: semplice marketing o esperimento con risvolti pratici?

Le temperature rappresentano una barriera notevole per qualunque tipo di hardware, che di solito è in grado di operare al pieno delle possibilità solo entro un range specifico di gradi. Ma cosa succede se un server viene installato e avviato in ambienti estremi come, per esempio, il Polo Sud?

Questo è quanto si è chiesta la società russa RUVDS, che si occupa di hosting siti Web. La compagnia ha infatti annunciato un progetto a dir poco ambizioso: portare un server in Antartide e testare il suo funzionamento in condizioni di gelo estremo.

Tale test non è una novità per RUVDS, che in passato ha già effettuato una prova simile (rivelatasi un successo), anche se al Polo Nord. Durante tale prova, la compagnia ha ottenuto l’esperienza necessaria per portare avanti questa seconda prova a dir poco singolare. Il server, una volta installato al Polo Sud, sarà collegato al satellite StratoSat TK-1 della compagnia russa Statonautica.

RUVDS porta un server al Polo Sud: non si tratta di semplice marketing

Secondo quanto affermato dall’azienda, il server utilizzato per l’esperimento sarà trasportato in Antartide attraverso aerei e navi, accompagnati da tutta l’attrezzatura per affrontare le sfide logistiche di una regione così impervia. L’hardware sarà realizzato con materiali appositi, capaci di garantire adeguata resistenza rispetto ad agenti atmosferici come vento e neve.

Oltre a materiali capaci di resistere a condizioni estreme, il server sarà dotato anche di un sistema di alimentazione di emergenza. Il tutto dovrebbe contribuire a creare una sorta di centro dati antartico, capace di lavorare in modo efficace e, ovviamente, senza particolari problemi di surriscaldamento.

Se questa può apparire come una semplice operazione di marketing, in realtà vi sono altri aspetti da non sottovalutare. Come sottolineato dal CEO di RUVDS, ovvero Nikita Tsaplin, il Polo Sud è una regione difficile da affrontare, ma portare un server può permettere di testare materiali e strategie per realizzare altri centri dati, così come migliorare la ricerca scientifica e la rete di comunicazione in aree di solito difficili da raggiungere.

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