Qualcomm sta via a via togliendo il terreno sotto ai piedi a rivali come Samsung e Huawei per ciò che riguarda la commercializzazione dei processori per smartphone e tablet.
Samsung, però, continua a giocare la carta dell’innovazione: ne è testimonianza il SoC Exynos 9820 utilizzato nei nuovi Galaxy S10 (vedere Samsung Exynos 9820: ecco il processore per il nuovo Galaxy S10).
Realizzato ricorrendo a un processo costruttivo a 8 nm e di dimensioni pari a 127 mm2 (riduzione della superficie occupata pari al 15% rispetto al predecessore, Exynos 9810 a 10 nm), il SoC Exynos 9820 è stato fotografato da Chip Rebel mostrandone la struttura e la componentistica interna.
I due core M4 sviluppati da Samsung occupano più spazio degli altri sei core e accanto ad essi sono visibili tre gruppi di cache L3.
I due Cortex-A75 risultano significativamente più compatti e i Cortex-A55, utilizzati per le operazioni abituali – meno esigenti dal punto di vista energetico – risultano ancora più ridotti se paragonati alle altre due tipologie di core.
Buona parte del die, sottile piastrina di materiale semiconduttore sulla quale è realizzato il circuito elettronico del chip Samsung, è occupata dall’unità grafica, basata su dodici core G76.
Immediatamente al di sotto della GPU spicca la Neural Processing Unit (NPU) utilizzata per le elaborazioni costruite su algoritmi di intelligenza artificiale, composta da due core e da un circuito di controllo.
Ciò che incuriosisce dell’Exynos 9820 è che la soluzione adottata da Samsung non è in linea con quanto fatto dai principali concorrenti. Il Kirin 980 misura 74,13 mm2, lo Snapdragon 855 73,27 mm2, l’A12 83,27 mm2.
Pur essendo un chip di dimensioni maggiori l’Exynos non riesce ancora ad esprimere la stessa potenza del top di gamma di casa Qualcomm.