Un rapporto di ben 48 pagine redatto dal Center for Digital Democracy (CDD) e pubblicato dalla Federal Trade Commission (FTC) ha messo in evidenza come le Smart TV siano dei veri e propri “cavalli di Troia digitali“.
Il documento evidenzia come, dietro l’industria dello streaming, vi siano prodotti che possono costituire un vero e proprio sistema di sorveglianza, capace di minare la privacy dei consumatori.
I ricercatori hanno infatti individuato in questi dispositivi delle tecniche di tracciamento mai viste prime che, secondo il coautore della ricerca Jeffrey Chester, dovrebbero spingere le autorità verso una regolamentazione più severa. Lo studio evidenzia come molte Smart TV o dispositivi simili vanno a raccogliere dati anche per quanto riguarda stato di salute e persino interessi politici degli utenti.
Il rapporto rileva diverse anomalie sulle politiche adottante a livello privacy, definite da chi ha redatto il documento come “fuorvianti“. La documentazione in merito offre agli utenti informazioni vaghe o approssimative sui metodi di raccolta e tracciamento dei dati e il successivo utilizzo degli stessi nelle successive strategie di marketing e non solo.
Intelligenza Artificiale, prodotti farmaceutici e politica: tutte le preoccupazioni riguardo privacy e Smart TV
A rendere la situazione ancora più delicata è l’utilizzo di tecniche legate all’Intelligenza Artificiale per la raccolta dei dati. Secondo Chester, questa pratica potrebbe rendere la creazione di regolamentazioni a tutela degli utenti ancora più difficili da realizzare.
Altro aspetto preoccupante, come già accennato, è la pubblicità nell’ambito farmaceutico. Questo problema è particolarmente sentito negli Stati Uniti, dove è consentita la pubblicità diretta di tali prodotti. Negli states, secondo quanto segnalato, viene adottato un modello pubblicitario aggressivo in questo contesto, dove disinformazione e pratiche ingannevoli sono all’ordine del giorno.
Infine, va considerato l’aspetto politico. Qui la raccolta dati risulta preoccupante, sono solo per eventuali campagne politiche personalizzate ma anche per un potenziale controllo delle opinioni dei singoli utenti.