Alcuni “grandi nomi” come Apple, Amazon, Google e la stessa Zigbee Alliance, hanno deciso di unire le forze per formare un gruppo di lavoro che avrà il compito di sviluppare uno standard condiviso per i dispositivi smart.
Nell’articolo Smart home: WiFi, Zigbee e Z-Wave. I dispositivi non sono tutti interoperabili abbiamo già visto le principali differenze tra le varie tecnologie oggi disponibili per la smart home.
Il progetto Connected Home over IP mira a superare quella babele di “lingue” e di piattaforme che popolano oggi il mercato delle soluzioni smart.
Basti pensare, infatti, che oltre ai già citati WiFi, Zigbee e Z-Wave, i vari prodotti possono usare Bluetooth, Wireless USB oltre ai protocolli opensource sviluppati da Google che si chiamano Weave e Thread. Troppa confusione e crescente rischio di mancanza di interoperabilità tra ciascun dispositivo.
Se da un lato i dispositivi smart abbondano, la mancanza di uno standard di connettività a livello industriale causa non pochi mal di testa tra gli utenti finali e tra gli stessi installatori. Anche perché è necessario di volta in volta capire quali dispositivi funzionano con ciascun sistema per la smart home. “Il nostro obiettivo è quello di riunire tecnologie ben conosciute a livello di mercato per sviluppare un nuovo standard aperto“, ha osservato Google in una sua nota ufficiale.
Gli assistenti digitali di Google, di Amazon (Alexa) e di Apple (Siri) già fanno da ponte tra i dispositivi smart di diversi produttori. In tutti i casi, però, il device smart deve poter dialogare con il router via WiFi: Assistente vocale: come funziona e a cosa serve.
A questo punto è però necessario un cambio di passo affinché i device smart e per l’Internet delle Cose possano essere sempre più interoperabili, compatibili e in grado di dialogare fra loro, integrabili con qualunque piattaforma.
Si calcola che il mercato dei dispositivi per la smart home varrà qualcosa come 175 miliardi di dollari entro il 2025: ecco quindi che tutti i principali protagonisti si stanno organizzando per rispondere al meglio alla crescente domanda di professionisti e consumatori.
Oltre ad Apple, Amazon, Google, tra i primi membri di Connected Home over IP ci sono anche nomi noti nel campo della domotica come Somfy, Signify (Philips Lighting) e Samsung SmartThings ma anche produttori di dispositivi elettrici ed elettronici quali Legrand, NXP Semiconductors e Schneider Electric. Spicca anche il marchio IKEA, a testimonianza di come il mercato smart home e IoT sia allettante per molti e interessi trasversalmente molteplici società.