La legge che in Francia si prefigge di combattere duramente lo scambio, attraverso la Rete, di file protetti dal diritto d’autore arriva in Parlamento. Se, dopo il dibattito, la norma dovesse essere approvata, diverrà illegale anche la mancata protezione di una connessione Wi-Fi. I fornitori di “hot spot” pubblici, inoltre, potranno esclusivamente consentire il collegamento ad un insieme di siti Internet (utilizzo di “white list”) permessi.
La proposta di legge d’Oltralpe è stata battezzata con diversi appellativi: “legge Olivennes”, da Denis Olivennes – attuale presidente di FNAC, società che commercializza film, DVD e materiale tecnologico – o “legge HADOPI”. Si chiama HADOPI l’autorità che lo stesso Olivennes ha proposto di fondare e che si prefigge una maggior tutela del diritto d’autore.
Una volta che ad un qualunque provider Internet sarà segnalata l’attività di scambio illecito di file, operata da parte di un abbonato, l’ISP avrà l’obbligo di notificare una contestazione via e-mail all’utente. Nel caso in cui questi dovesse reiterare il suo comportamento, vedrebbe recapitarsi una raccomandata al proprio domicilio. Continuando a scambiare materiale coperto da copyright attraverso, ad esempio, i più famosi network peer-to-peer, il provider sarebbe tenuto a bloccare all’utente l’accesso alla rete Internet per un periodo compreso tra tre mesi ed un anno. Il disegno di legge prevede anche l’istituzione di uno speciale registro, condiviso dagli ISP, contenente una “lista nera” degli utenti che sono stati oggetto di contestazioni in merito allo scambio di file in forma illecita: uno strumento, questo, che mira ad impedire il semplice passaggio da un provider Internet all’altro.
Le critiche non sono mancate. Tra queste ci sono quelle pervenute dalla stessa Unione Europea che lo scorso anno ha sottolineato come lo schema proposto sia da ritenersi inappropriato: solo i giudici, inoltre, avrebbero titolo per ordinare la disconnessione di un utente. Il parere negativo non ha dissuaso il Governo Sarkozy che sino ad oggi ha proseguito l’iter di approvazione della nuova normativa, destinata a configurarsi come la più dura a livello mondiale.
Un provvedimento simile a quello proposto con la “legge Olivennes” era stato recentemente adottato da un provider irlandese.