E’ stata da poco rilasciata quella che sarà destinata ad essere la prima ed ultima versione “beta” di Ubuntu 10.10, conosciuta anche con il nome in codice di “Maverick Meerkat” (in italiano, “suricato indipendente”; Canonical usa assegnare alle varie release di Ubuntu dei nomi di animali, spesso poco noti in Europa). La distribuzione Linux uscirà, nella sua veste definitiva, il prossimo 10 ottobre, data che Canonical – società fondata dall’imprenditore sudafricano Mark Shuttleworth che segue e finanzia lo sviluppo di Ubuntu – ha probabilmente scelto per la suggestione che infonde nell’utente. Il rilascio della prossima versione finale di Ubuntu, infatti, sarà contraddistinto dal numero “10”: la release è la “10.10” e sarà resa pubblicamente disponibile il “10.10.10”.
La “Release Candidate“, versione non ancora definitiva, di Ubuntu 10.10 sarà invece messa a disposizione il prossimo 30 settembre.
La beta di Ubuntu 10.10 è basata sulla versione 2.6.35-19.28 del kernel Linux e propone GNOME 2.31 come “desktop environment”. Dal punto di vista delle applicazioni incluse di default nella distribuzione, “Shotwell” prenderà il posto di “F-Spot” come software predefinito per la gestione delle immagini e degli archivi fotografici personali (consta di alcuni strumenti di base per la modifica ed il ritocco delle foto).
Gli amanti dei social network troveranno la versione aggiornata di “Gwibber“, software client che consente di caricare nuovi contenuti sulla propria pagina Twitter senza aprire il browser web. Gwibber utilizza ora il nuovo meccanismo di autenticazione varato da Twitter (“OAuth“) che sostituisce definitivamente la precedente procedura di base (ved. questo articolo).
Per quanto riguarda il “Software center” di Ubuntu, che già offre suggerimenti a proposito delle applicazioni consigliate e di quelle recentemente aggiunte nei “repositories“, è probabile che a partire dalla prossima settimana vengano proposte anche applicazioni commerciali.
Canonical non ha pubblicato solo la “beta” della distribuzione principale ma anche delle altre varianti più note. Ubuntu Notebook Edtion, ad esempio, sfrutta “Unity“, interfaccia pensata espressamente per i sistemi portatili di dimensioni compatte e per quei device che sono dotati di uno schermo a sfioramento: il “desktop” del sistema operativo viene rivisto per poter sfruttare il numero di massimo di pixel disponibili onde agevolare il più possibile la navigazione sul web. Le icone per accedere alle varie funzionalità del sistema (“app launcher”) sono disposte in una barra laterale e rese più compatte così da eliminare dallo schermo tutti gli elementi che possono apparire superflui.
Nella parte alta della finestra spiccano una barra di ricerca per individuare i contenuti d’interesse sul web ed una serie di icone che offrono informazioni sullo stato del sistema e sul funzionamento delle altre applicazioni.
Ubuntu 10.10 supporterà anche il “multi-touch” grazie all’adozione di “uTouch 1.0“, uno speciale “stack” in grado di riconoscere i gesti delle mani (per maggiori informazioni in merito, suggeriamo di consultare questo nostro articolo).