La campagna di finanziamento volontario (crowd funding) dello smartphone Ubuntu Edge è giunta a conclusione. Il progetto ha certamente raccolto il favore degli utenti riuscendo a racimolare, in appena un mese, ben 12,8 milioni di dollari. Nonostante la cifra sia senza dubbio ragguardevole, Canonical non è riuscita a raggiungere il traguardo prefisso: 32 milioni di dollari. Lo testimonia la pagina pubblicata su Indiegogo.
Mark Shuttleworth, il magnate sudafricano patron di Canonical, apre comunque uno spiraglio: il mancato risultato non rappresenta la prematura fine di un sogno. L’imprenditore ha infatti rivelato che vi sarebbero diversi operatori telefonici inglesi ed alcuni investitori asiatici (prevalentemente produttori di smartphone e tablet) già pronti a foraggiare l’azienda per iniziare la produzione dell’innovativo dispositivo mobile.
Tutti gli introiti sin qui raccolti su Indiegogo saranno restituiti a chi, nelle scorse settimane, li ha elargiti. La campagna appena conclusasi è quindi, insieme, sia un enorme successo sia un insuccesso. Da un lato, infatti, Ubuntu Edge è il progetto che in termini di crowdfunding ha raccolto il maggior interesse superando i 2 milioni di dollari incassati dagli ideatori dello smartwatch Pebble, su Kickstarter.
Le specifiche hardware dello smartphone Ubuntu Edge prevedevano 4 GB di RAM, 128 GB di storage interno, due ricevitori LTE e processore quad-core (vedere l’articolo Ubuntu Edge: lo smartphone Canonical cerca finanziatori). L’idea era quella di permettere il dual boot di Android e di Ubuntu oltre che promuovere il telefono a vero e proprio personal computer, con la possibilità di collegarvi monitor, mouse e tastiera.