Sfatiamo un falso mito: Windows 11 si installa anche con CPU vecchie, senza usare trucchi

Utilizzando una chiavetta USB e rispettando i requisiti di base come UEFI con Secure Boot e TPM attivo, l’installazione di Windows 11 avviene senza errori anche sui sistemi basati su CPU vecchie.

Quando si tenta un aggiornamento da Windows 10 a Windows 11 su sistemi non compatibili, perché non soddisfano i requisiti minimi imposti da Microsoft (requisiti minimi sui quali l’azienda di Redmond non è disposta a transigere…), la procedura non va mai a buon fine. A meno di non mettere in campo gli espedienti descritti nell’articolo.

Sulla carta, infatti, per l’installazione di Windows 11 è necessario disporre di una macchina con un processore a 64 bit compatibile (Intel Kaby Lake di ottava generazione o seguenti; AMD Ryzen 2000 o successivi), almeno 4 GB di memoria RAM, 64 GB di spazio su disco, BIOS UEFI con funzionalità Secure Boot abilitata e chip TPM (componente hardware dedicato sulla scheda madre o specifiche integrate nel processore, i.e. fTPM).

Un dettaglio che è rimasto celato è che la versione di Windows 11 scaricabile dai server Microsoft (ad esempio inserita in una chiavetta USB avvalendosi del Media Creation Tool), si installa normalmente, senza colpo ferire, sui PC equipaggiati con CPU non presenti nella lista stilata dalla società di Redmond e quindi di fatto considerate incompatibili!

Da chiavetta USB, Windows 11 si installa sui sistemi che usano CPU non compatibili. Anche senza applicare modifiche

Prendiamo il caso di un PC vecchio di oltre 10 anni, basato su un processore Intel i3-4160. Si tratta di una CPU “stagionata”: appartenente alla quarta generazione dei chip Intel (Haswell), fu lanciata nell’autunno 2014.

Credereste che Windows 11 si installi senza lamentarsi anche su questa macchina? No? Eppure è davvero così.

La routine d’installazione di Windows 11, se avviate da un supporto USB allo stato attuale non effettua alcun controllo sul processore in uso. Se gli altri requisiti di sistema sono rispettati, quindi, l’installazione va perfettamente a buon fine. E, addirittura, senza che Windows 11 mostri il benché minimo avviso o messaggio informativo.

Senza ricorrere ad alcun trucco, è quindi sufficiente che il vecchio PC utilizzi UEFI con Secure Boot abilitato e, inoltre, sia presente un chip TPM (a sua volta attivo) perché il setup si concluda con successo.

Posto che sui sistemi sprovvisti di TPM, si può usare il workaround reg add HKLM\SYSTEM\Setup\LabConfig /v BypassTPMCheck /t REG_DWORD /d 1 (comando da impartirsi nella finestra del terminale all’avvio dell’installazione di Windows 11 da chiavetta USB, premendo la combinazione di tasti MAIUSC+F10 o MAIUSC+Fn+F10), basta acquistare un modulo TPM e collegarlo sui corrispondenti pin della scheda madre.

Un dettaglio che è rimasto sconosciuto a molti

Applicazioni come Rufus permettono effettivamente di rimuovere i controlli sui requisiti minimi. Come abbiamo visto nel confronto tra Rufus e Flyby11, entrambe le utilità aggiungono al supporto d’installazione di Windows 11 un file (chiamato \$OEM$\$$\Panther\unattend.xml), che contiene – tra le altre – anche le seguenti direttive:

reg add HKLM\SYSTEM\Setup\LabConfig /v BypassTPMCheck /t REG_DWORD /d 1 /f
reg add HKLM\SYSTEM\Setup\LabConfig /v BypassSecureBootCheck /t REG_DWORD /d 1 /f
reg add HKLM\SYSTEM\Setup\LabConfig /v BypassRAMCheck /t REG_DWORD /d 1 /f

Come si vede, non c’è alcun riferimento al controllo della CPU. Pete Batard, sviluppatore di Rufus, lo diceva già alcuni anni fa: “ho prove evidenti del fatto che Windows 11 si installa assolutamente senza problemi su sistemi basati su vecchie CPU che non si trovano nella lista delle CPU ufficialmente supportate da Microsoft, senza la necessità di usare la policy BypassCPUCheck“.

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