Quando in Italia era già notte, Satya Nadella, presidente e CEO di Microsoft, e Larry Ellison, fondatore, presidente e Chief Technology Officer di Oracle si sono incontrati per fare uno storico annuncio congiunto: i servizi database Oracle diventano disponibili e direttamente accessibili attraverso la piattaforma Azure.
Lo storico accordo tra Microsoft ed Oracle dà la possibilità ai clienti Azure di beneficiare di tutti i vantaggi in termini di prestazioni, scalabilità e disponibilità di Oracle Database anche sulla piattaforma cloud dell’azienda di Redmond.
Si tratta di una vera e propria pietra miliare che guarda a ottimizzare l’integrazione tra le applicazioni già ospitate su Microsoft Azure e i servizi Oracle Database, che adesso diventano completamente gestibili all’interno di un unico data center.
Il crescente volume di dati presenti nelle aziende di oggi si traduce in grandi opportunità per ottenere informazioni preziose al fine di migliorare prodotti, servizi e flussi di lavoro. Azure offre strumenti che fanno ampio uso delle soluzioni di intelligenza artificiale e che possono essere addestrati usando proprio i dati aziendali.
Secondo le più recenti analisi svolte da Gartner, il mercato dei database è cresciuto del 14,4% ed è destinato a superare i 100 miliardi di dollari entro la fine del 2023. Il principale fattore di crescita è il “database as a service” (DaaS) sul cloud. Ecco quindi che Oracle Database offre la piattaforma più adatta, versatile e flessibile per coadiuvare le attività di analytics e machine learning (apprendimento automatico) svolte in-cloud.
Microsoft unico altro hyperscaler – oltre a Oracle – ad offrire servizi database su infrastruttura cloud Oracle
Con l’intesa annunciata ieri, Microsoft semplifica la migrazione in cloud, l’implementazione multicloud e la gestione dei dati aziendali implementando, direttamente sulla sua piattaforma Azure, le soluzioni database Oracle.
Nel dettaglio la Oracle Cloud Infrastructure (OCI) è già implementata nei data center di Microsoft Azure e risulta immediatamente sfruttabile dall’intera base di clienti.
Con l’introduzione di Oracle Database@Azure, Oracle e Microsoft aiutano i clienti ad accelerare la loro migrazione al cloud, in modo che possano modernizzare i loro ambienti IT e sfruttare l’infrastruttura, gli strumenti e i servizi di Azure. Tra i vantaggi per gli utenti finali vengono ricordati i seguenti:
- Più opzioni per spostare i database Oracle nel cloud.
- Massimo livello di prestazioni, scalabilità e disponibilità dei database Oracle, con le stesse funzionalità e prezzi.
- Semplicità, sicurezza e benefici in termini di latenza grazie a un unico ambiente operativo (data center) all’interno di Azure.
- Possibilità di creare nuove applicazioni cloud native utilizzando le tecnologie OCI e Azure, tra cui i servizi AI all’avanguardia di Azure.
- Garanzia di un’architettura testata e supportata da due dei brand più affidabili del cloud.
Multicloud già nelle mani dei clienti
Il nuovo servizio annunciato da Microsoft e Oracle offre un’esperienza completamente integrata per l’implementazione, la gestione e l’utilizzo di istanze di database Oracle all’interno di Azure.
L’obiettivo è evidentemente quello di rimuovere qualunque “attrito” nell’utilizzo di soluzioni multicloud consentendo alle imprese di fare passi da gigante nel cloud, utilizzando le competenze esistenti per sfruttare il meglio delle capacità di Oracle e Microsoft direttamente all’interno del portale Azure.
I clienti delle due società possono adesso scegliere di implementare i propri servizi Azure avvalendosi eventualmente anche del supporto per i servizi Oracle Exadata Database, Oracle Autonomous Database e Oracle Real Application Clusters (RAC).
Oracle e Microsoft hanno inoltre sviluppato un modello di supporto congiunto per fornire risposte e risoluzioni rapide per i carichi di lavoro mission-critical.
Anche il processo di acquisto e stipula dei contratti è stato semplificato: gli utenti possono acquistare Oracle Database@Azure attraverso Azure Marketplace, sfruttando i contratti Azure già esistenti. Possono inoltre utilizzare i vantaggi delle licenze Oracle Database esistenti, tra cui Bring Your Own License e il programma Oracle Support Rewards.
Un’integrazione che intende sbloccare tutto il potenziale derivante dall’intelligenza artificiale
Il valore del dato aziendale resta indiscusso ma il fine ultimo di Microsoft e Oracle è quello di estrarre informazione da quei preziosissimi volumi. Lo si evince chiaramente, ad esempio, dalle parole di Nadella: “abbiamo l’opportunità concreta di aiutare le organizzazioni a portare le loro applicazioni mission-critical nel cloud, in modo che possano trasformare ogni parte del loro business con la prossima generazione di AI“, che continua: “la nostra partnership ancor più estesa con Oracle farà di Microsoft Azure l’unico altro cloud provider a rendere disponibili i servizi di database di Oracle e aiuterà i nostri clienti a dare il via a una nuova ondata di innovazione alimentata dal cloud“.
Fa eco Ellison spiegando che “la maggior parte dei clienti utilizza già più piattaforma cloud. Microsoft e Oracle hanno lavorato insieme per facilitare i clienti nel connettere i servizi Azure con la più recente tecnologia Oracle Database. Collocando i sistemi hardware Oracle Exadata nei data-center di Azure, i clienti potranno sperimentare le migliori prestazioni possibili in termini di database e networking. Siamo orgogliosi di collaborare con Microsoft per offrire ai clienti questa capacità impareggiabile“.