L’alleanza tra Microsoft e Novell continuerebbe a dare i suoi frutti a distanza di tre anni dall’intesa che tante critiche scatenò all’interno della comunità Linux ed opensource.
Adesso le due società condividono 475 clienti che hanno installato, all’interno dei propri “data center”, sia Windows Server che SUSE Enterprise Linux. Il dato è particolarmente interessante se si pensa che, stando a quanto dichiarato dalle aziende nel corso di una conferenza stampa a Seattle, un anno fa i clienti erano appena un centinaio.
Per Novell l’accordo si è rivelato particolarmente remunerativo: Susan Heystee, general manager che si occupa delle alleanze strategiche all’interno di Novell, ha spiegato che i profitti relativi a SUSE Enterprise Linux sono aumentati del 50% ogni anno. Gran parte degli introiti arriva dalla commercializzazione dei servizi di supporto tecnico (225 milioni di dollari), acquistati da Microsoft e rivenduti ai clienti che hanno deciso di affidarsi, simultaneamente, a Windows Server e SUSE Linux.
La Heystee ha voluto rimarcare come gli utenti stiano al momento vedendo solamente parte dei risultati della collaborazione instauratasi tra Novell e Microsoft. Le aziende si stanno infatti impegnando da tempo nel rendere la tecnologia per la virtualizzazione Hyper-V facilmente fruibile e gestibile da parte degli amministratori di sistema. Sullo stesso versante, la società di Redmond ha recentemente avviato una stretta attività di cooperazione anche con Red Hat (ved. questa notizia). Per la Heystee, SUSE Linux rimane “il perfetto sistema guest” sulla piattaforma Hyper-V in Windows Server. SUSE Linux può essere spostato, come sistema operativo “guest”, da un server all’altro senza alcun downtime utilizzando le applicazioni messe a disposizione da Windows Server.
Ted MacLean, general manager for strategic partnerships and licensing in Microsoft, si è comunque così espresso: “dipingerei la relazione tra Microsoft e Red Hat come unidimensionale. L’una società ha ratificato la validità delle soluzioni dell’altra. Con Novell, la collaborazione è multidimensionale”.