Mozilla ha appena rilasciato la prima Release Candidate (RC1) di Firefox 3.6. Nel caso in cui dovessero essere rispettato le tempistiche che hanno portato al lancio – la scorsa estate – della release 3.5 del browser, la versione definitiva del prodotto potrebbe quindi essere resa disponibile già a partire dal prossimo 18 gennaio.
Firefox 3.6 RC1 risolve un centinaio di bug presenti nella quinta versione beta, messa a disposizione degli interessati a metà dicembre.
Conosciuto anche con il nome in codice di “Namaroka“, Firefox 3.6 introdurrà la possibilità di applicare temi leggeri per modificare l’interfaccia del programma (“Personas“), l’esecuzione asincrona del codice JavaScript così da sveltire il caricamento delle pagine e sancirà il varo “ufficiale” del meccanismo che si prefigge di mettere in allerta l’utente allorquando dovessero essere rilevate versioni ormai superate di uno o più plugin.
La nuova versione di Firefox, inoltre, si aprirà al supporto per le fonti di carattere WOFF (“Web Open Font Format“) ed a nuove tecnologie legate ad HTML5, DOM ed ai fogli di stile.
Firefox 3.6, poi, permetterà la visualizzazione di video codificati Theora (ved., a tal proposito, anche questa notizia) in modalità “nativa” ed a schermo intero.
La cartella componenti della nuova versione del browser di Mozilla ospiterà esclusivamente codice strettamente collegato a Firefox mentre gli sviluppatori terzi potranno interfacciarsi con il programma soltanto attraverso il sistema di gestione degli addon ufficialmente supportato.
L’intervento è stato motivato dai tecnici di Mozilla sulla base della necessità di rendere Firefox un prodotto ancora più stabile che in passato. Le estensioni installate facendo leva sulla directory componenti (chiamate “raw components“) non sono visibili nella finestra Strumenti, Componenti aggiuntivi del browser e non espongono alcun numero di versione. Ciò significa che né Firefox né l’utente possono rilevare la data di creazione di tali estensioni e neppure aggiornarle o disattivarle. Si tratta di una pratica, questa, che Mozilla d’ora in poi ha deciso di non tollerare ulteriormente.
Secondo le più recenti statistiche pubblicate da Net Applications, Firefox avrebbe ormai conquistato il 25% delle quote di mercato nell’ambito del panorama dei browser web.