Secunia ha presentato la quinta versione di “Corporate Software Inspector” (CSI), un software pensato espressamente per le realtà d’impresa che si occupa di verificare lo stato degli aggiornamenti delle applicazioni installate nell’intera infrastruttura aziendale. Ancora oggi, le applicazioni sviluppate da terze parti non sono spesso, purtroppo, percepite come uno dei vettori d’attacco preferiti da parte dei malintenzionati. Vulnerabilità irrisolte nei vari programmi che si impiegano a cadenza giornaliera restano il “tallone d’Achille” che può esporre sia il professionista sia la grande azienda a rischi d’infezione.
Se agli utenti finali Secunia propone “Personal Software Inspector” (PSI; ved. la nostra recensione), CSI 5.0 si propone come un prodotto più evoluto destinato alle imprese. Con il varo della quinta versione dell’applicazione, Secunia ha introdotto un inedito meccanismo che permette d’integrare CSI con WSUS (“Windows Server Update Services“), la piattaforma Microsoft per la distribuzione e l’installazione degli aggiornamenti prodotti dal colosso di Redmond.
Integrandosi con WSUS, CSI 5.0 – secondo quanto dichiarato – sarà in grado di semplificare la distribuzione di patch ed aggiornamenti relativi ad applicazioni realizzate da oltre 2.000 sviluppatori. Da un unico pannello di controllo centralizzato, si potrà avere un resoconto globale circa il livello di sicurezza all’interno della rete locale, sulle varie workstation collegate, siano esse macchine Windows oppure Mac OS X.
Secunia afferma che con CSI 5.0 ci si è voluto concentrare sulle esigenze delle imprese proponendo un software flessibile e personalizzabile, capace di adattarsi all’approccio utilizzato per la gestione e la distribuzione delle patch.