Steve Jobs aveva recentemente dichiarato: “Flash non è più necessario per la visualizzazione di contenuti video e per fruire di qualunque altro genere di contenuto sul web“. La dichiarazione, che ha fatto eco all’esclusione della tecnologia Flash dai dispositivi mobili della società (iPhone ed iPad), ha scatenato una girandola di polemiche. Dichiarazioni “taglienti” sono arrivate da Adobe che ha pubblicato anche una lettera aperta ironizzando sulla condonna tenuta da Apple (ved. questa notizia; chi non avesse seguito la vicenda, può consultare questi nostri articoli).
Secondo alcuni analisti, però, Flash terrà ancora duro e non sarebbe “scalzabile” così facilmente come preconizzato da Apple. Le motivazioni ricordate sono molteplici. Si inizia facendo presente come Android 2.2, sistema operativo sempre più diffuso in ambito “mobile”, supporti la tecnologia Flash, a differenza invece della piattaforma iPhone/iPad. Adobe si è inoltre assicurato il supporto sui sistemi operativi “mobili” di altre società quali Microsoft e Palm/HP.
Flash, inoltre, non è utilizzato solamente per veicolare video ma, come ricordano gli osservatori, anche per distribuire sul web applicazioni interattive. Un aspetto, questo, ritenuto da molti come essenziale che HTML5, di per sé, non è in grado di offrire.
Se HTML5 fornisce nuove specifiche per il supporto diretto dei contenuti audio e video (tag omonime) nelle pagine web, non c’è tutt’oggi accordo sui codec video da utilizzare. Google ed Apple hanno ad esempio deciso di supportare, nei rispettivi browser (Chrome e Safari) il codec “proprietario” H.264 (Microsoft ne introdurrà l’impiego in Internet Explorer 9) mentre Mozilla ed Opera hanno scelto di non allinearsi preferendo continuare ad optare per il formato aperto Ogg/Theora. All’orizzonte c’è sempre più VP8, codec che Google ha recentemente reso “open” (ved. questa notizia e questo articolo). Il fatto che H.264 sia oggetto di alcuni brevetti software e del pagamento di un importo per il suo impiego, non va a genio a molti.
La tecnologia Flash, inoltre, rimane molto popolare per l’esposizione di messaggi pubblicitari sul web (stanno comunque nascendo società – Greystripe e Smokescreen in primis – che si occupano della messa a punto di strumenti per la conversione delle creatività da Flash a HTML5-compatibili in modo tale da rendere compatibili gli stessi contenuti con i dispositivi portatili di Apple).
E’ quindi assai probabile che per diversi anni le tecnologie coesistano: molti siti web inizieranno a supportarle entrambe. YouTube ha ad esempio già fatto da “apripista”: pur supportando, come accaduto sinora, la veicolazione dei contenuti mediante oggetti Flash, è stata avviata una fase di “beta testing” per la distribuzione dei contenuti mediante tag HTML5 e codec H.264.