Apple torna ancora alla carica e, questa volta, accusa HTC della violazione di cinque suoi brevetti. Da parte sua, HTC, dopo aver stretto un’intesa con Microsoft proprio in materia di proprietà intellettuale (ved. questo nostro articolo), si vede ancora chiamata in causa. E la “pietra dello scandalo” sembrano essere ancora una volta dispositivi a cuore Google Android.
La società della mela si è rivolta all’US International Trade Commission (ITC) accusando il produttore hardware taiwanese di utilizzare, senza alcuna autorizzazione, brevetti detenuti da Apple.
Grace Lei, membro del consiglio direttivo di HTC ha voluto respingere le accuse al mittente con una frase impossibile da equivocare: “ad HTC spiace che Apple voglia ricorrere alla competizione nelle aule dei tribunali piuttosto che sul mercato“.
Apple ha chiesto all’ITC di bloccare le importanzioni negli Stati Uniti di ben 17 dispositivi Android a marchio HTC, tra i più utilizzati e conosciuti a livello mondiale.
Non è la prima volta che Apple decide di scagliarsi contro HTC: a marzo i legali dell’azienda guidata da Steve Jobs avevano accusato la società taiwanese di violare 20 brevetti legati all’interfaccia utente ed alla sottostante architettura dell’iPhone. HTC aveva reagito presentando una controdenuncia e lamentando la violazione, da parte di Apple, di cinque suoi brevetti.
Quasi contemporaneamente, un giudice federale ha condannato Apple a versare una somma pari a 8 milioni di dollari alla società Personal Audio. La Mela avrebbe violato alcuni brevetti relativi alla gestione delle playlist scaricabili. L’azienda texana aveva avviato il procedimento legale nel 2009 richiedendo una somma notevolmente più alta rispetto a quella ottenuta: 84 milioni di dollari. C’è comunque sempre la possibilità, per Apple, di appellarsi alla decisione.