Seagate ha recentemente siglato un importante accordo con la giapponese Showa Denko (SDK) per avviare una collaborazione incentrata sullo sviluppo della sua tecnologia HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording).
Seagate ha lavorato su HAMR per 20 anni ma solo alla fine dell’anno scorso i tecnici dell’azienda di Cupertino sono stati in grado di creare il loro primo hard disk da 20 TB basato su questa tecnologia.
Per raggiungere l’obiettivo Seagate ha utilizzato materiali e hardware sviluppati in autonomia ma con la partnership con Showa Denko si vuole accelerare lo sviluppo della tecnologia HAMR e lanciare in tempi ragionevolmente brevi i primi dischi da 80 TB.
Showa Denko è uno dei più grandi fornitori di materie prime al mondo che può contare su un budget enorme in termini di ricerca e sviluppo con gli investimenti su HAMR che sono iniziati 10 anni fa.
A febbraio 2020, ad esempio, è stata completata con successo la realizzazione dei primi piatti in vetro destinati agli hard disk HAMR e la produzione in massa è già iniziata.
L’azienda conta di riuscire a raggiungere una densità di archiviazione di 6 TB per pollice quadrato (circa 6,45 cm2) in futuro; mantenendo il fattore di forma da 3,5 pollici per gli hard disk di più grandi dimensioni è possibile quindi arrivare a 70-80 TB utilizzando 8-9 piatti.
Seagate valuterà le soluzioni Showa Denko basate su tecnologia HAMR e se confermerà che le prestazioni sono adeguate e che i prodotti risultano sono compatibili con le proprie piattaforme probabilmente acquisterà l’azienda in modo da assicurarsi brevetti e know how.
Showa Denko è il più grande produttore indipendente nell’industria dei dischi rigidi. I suoi prodotti utilizzano principalmente la tecnologia di registrazione verticale PMR e SMR. Assiste anche Toshiba sulla tecnologia MAMR (Microwave Assisted Magnetic Recording) ma la collaborazione con Seagate è destinata a rafforzare la presenza della società nel mercato dello storage.
Gli enormi balzi in avanti fatti registrare dalle memorie flash NAND, che stanno portando gli SSD ad avere capacità sempre più elevate hanno un po’ ridimensionato la popolarità degli hard disk tradizionali, unità che comunque restano molto diffuse grazie al loro ridotto costo per gigabyte.
D’altra parte è Seagate stessa ad assicurare che gli SSD non uccideranno gli hard disk.
Per questo motivo Seagate, insieme con Western Digital e Toshiba, continuano a insistere sullo sviluppo di tecnologie innovative che permettano di aumentare la densità e quindi la capacità dei dischi fissi. HAMR sembra la tecnologia più promettente perché non soltanto permette di aumentare la densità ma anche perché permette di conservare il fattore di forma di 3,5 pollici, un aspetto essenziale in ambito aziendale e in generale nei data center.
Di recente Seagate aveva presentato la sua linea di hard disk HAMR Mach.2 Exos 2X14 coi quali intende spingersi fino a 50 TB di capienza.