Microsoft ha voluto dire la sua in merito ad un’azione legale promossa da un’acquirente californiana che aveva acquistato, nel marzo 2008, un notebook Lenovo con installato Windows Vista e che si è vista richiedere la somma di 59,25 dollari per l’effettuazione di un “downgrade” a Windows XP.
La società di Redmond ha precisato di non raccogliere alcun introito allorquando l’utente richieda un “downgrade” da Vista ad XP. “Microsoft non richiede né riceve alcun compenso addizionale quando l’utente decida di esercitare i suoi diritti di downgrade“, ha commentato David Bowermaster, portavoce del colosso fondato da Bill Gates. Sarebbe infatti il produttore di personal computer a applicare tariffe aggiuntive.
Va tuttavia ricordato come solamente i possessori di sistemi dotati di versioni “Business” ed “Ultimate” di Windows Vista abbiano titolo per richiedere un “downgrade” a Windows XP Professional. Gli utenti di Windows Vista Home Premium, ad esempio, non hanno diritto ad accedere alla procedura di “downgrade”.
La causa intentata nei confronti di Microsoft dalla cittadina di Los Angeles si configura come “class action” e critica, tra l’altro, la politica dell’azienda che avrebbe puntato esclusivamente su Vista senza contiuare a commercializzare anche sistemi basati su Windows XP.