Era fine febbraio 1999 quando Intel faceva debuttare sul mercato la sua nuova CPU Pentium III. Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti ma la società di Santa Clara ha comunque conservato inalterata una consuetudine nata ormai tanti anni fa. I sistemi basati su processore Intel, infatti, mostrano un adesivo contenente un ologramma. Si tratta di una sorta di certificazione che la società, oggi guidata da Pat Gelsinger, utilizza per attestare l’autenticità delle sue CPU.
Come si vede in questo post su X, il Pentium III di 25 anni fa (il nome in codice era Katmai) sfoggiava l’etichetta adesiva direttamente sul SECC (Single Edge Contact Cartridge), l’involucro utilizzato come contenitore per i processori. Il SECC del Pentium III aveva una forma rettangolare con i contatti disposti su un lato del modulo. Era dotato di un heatsink (soluzione di raffreddamento) integrato nel package stesso.
Fonte dell’immagine: CPU Duke e FritzchensFritz.
A sinistra la foto del die del Pentium III, a destra il contenuto dell’etichetta olografica di Intel. Come si vede, le aree evidenziate in rosso sono abbastanza simili, mentre una zona evidenziata in giallo sembra curiosamente ruotata rispetto alla struttura interna del chip. Ciò suggerisce che il design dell’adesivo sia realtà antecedente alla forma definitiva che ha poi assunto lo storico processore di casa Intel.
Adesivi Intel presenti anche sui sistemi più moderni: ecco come sono fatti
Potreste avere un adesivo con l’ologramma Intel anche sul notebook che state utilizzando proprio in questo momento. Provate a dare un’occhiata: al di sotto della tastiera potreste trovare un’etichetta con la denominazione del precessore utilizzato e la generazione della CPU.
All’apparenza, il riferimento alla struttura interna del processore sembra sparito. Dicevamo, solo all’apparenza appunto.
Forse non sapete, infatti, che staccando con cura l’adesivo e applicandolo ad esempio su un vetro, in modo da poter guardare con comodità ciò che sta sta sotto, “magicamente” comparirà il design del chip. L’effetto che si ottiene è visibile, ad esempio, in questo post su Reddit (vedere l’immagine a destra che raffigura il retro dell’etichetta).
C’è anche un programma di sostituzione delle etichette perse o danneggiate
Intel tiene particolarmente al fatto che gli utenti di dispositivi basati sui suoi processori possano sfoggiare l’adesivo olografico. E addirittura mette a disposizione un programma speciale, accessibile anche dall’Italia, per richiedere un’etichetta sostitutiva nel caso in cui quella originale fosse andata perduta o risultasse danneggiata.
L’unica cosa che Intel richiede, è una prova di acquisto del sistema basato su un suo processore, ad esempio la copia o la foto di una ricevuta o di una fattura di acquisto. In mancanza di questa “pezza d’appoggio”, la società di Santa Clara si accontenta anche di uno screenshot acquisito tramite il programma Intel System Support Utility.
Esistono anche alcuni termini di licenza per l’uso degli adesivi: sebbene siano rivolti essenzialmente ai rivenditori di hardware, le condizioni prevedono che la rimozione dell’etichetta nel caso in cui venissero applicate modifiche sul funzionamento del processore.