Alcuni portavoce di Samsung hanno rivelato che l’azienda coreana inizierà il prossimo anno la commercializzazione dei primi dispositivi mobili dotati di uno schermo “flessibile”. L’anticipazione è arrivata con le parole di Robert Yi, pronunciate durante una conferenza: “inizieremo probabilmente con gli smartphone“, ha dichiarato lasciando presagire una successiva introduzione dei display “ripiegabili” anche nel mondo dei tablet e degli altri device utilizzabili in mobilità.
La tecnologia proposta da Samsung si baserà quasi certamente sull’impiego di schermi OLED. Si tratta di una soluzione completamente nuova rispetto agli LCD: diversamente rispetto a questi ultimi, infatti, i display OLED non necessitano di componenti aggiuntivi (retroilluminazione) per diventare luminosi ma producono luce propria. Gli OLED sono infatti costituiti da materiali elettroluminescenti la cui struttura è costituita essenzialmente da carbonio (elementi organici). Effettuando dei “drogaggi” (aggiunta di atomi non facenti parte del semiconduttore originale) è possibile modificare il comportamento del materiale variando il “colore” della luce emessa (da bianca in rossa, verde e blu). Combinando tre display di piccolissime dimensioni, si può fare in modo che l’occhio umano percepisca qualunque colore (rosso, verde e blu sono colori primari).
La tecnologia OLED permetterà di realizzare schermi sottilissimi che potranno essere addirittura piegati od arrotolati su se stessi. Minore anche la quantità di energia richiesta per il loro funzionamento: diversamente dagli attuali schermi LCD, un elemento OLED “spento” non consuma energia non producendo luce.
Si pensa quindi, innanzi tutto, ad un’evoluzione del Galaxy S II, smartphone che è stato molto apprezzato dall’utenza, già venduto – in cinque mesi – in 10 milioni di esemplari. Il dispositivo sembra aver beneficiato anche del lancio ottobrino dell’Apple iPhone 4S: i precedenti modelli del “melafonino“, infatti, erano stati presentati, storicamente, nel corso dei mesi estivi.