Nelle scorse ore erano iniziate a circolare alcune indiscrezioni che facevano riferimento all’intenzione, da parte di Samsung, di unire il suo sistema operativo “Bada” con “Tizen“, piattaforma sviluppatada da Intel e risorta dalle ceneri di MeeGo (ved. questo nostro articolo). I responsabili della società coreana si sono però affrettati a puntualizzare che una decisione non è stata ancora presa: “stiamo valutando l’opzione di unire i due progetti in modo da poter meglio venire incontro alle esigenze della clientela“, si è dichiarato da Samsung.
La rivelazione era arrivata dalle parole di Tae-Jin Kang (Samsung) che in un’intervista rilasciata a Forbes aveva dichiarato come l’unione tra “Bada” e “Tizen” fosse già in corso d’opera e che “Tixen” sarà in grado di supportare le applicazioni sviluppate con il SDK (Software Development Kit“) di “Bada“.
Secondo alcuni analisti, Samsung preferirebbe attendere a rilasciare qualunque genere di dichirazione ufficiale: l’azienda lo farà soltanto nel momento in cui il matrimonio tra i due sistemi operativi sarà pienamente realizzato.
La società coreana ha puntato ormai moltissimo su Google Android, sistema operativo che è installato sulla maggioranza degli smartphone commercializzati da Samsung, ma vuole evidentemente tenere di scorta alcune soluzioni alternative. Google ha infatti annunciato l’acquisizione di Motorola Mobility, concorrente di Samsung, specificando che l’azienda non otterrà un trattamento di favore per la produzione di telefoni Android. Se la promessa non dovesse essere mantenuta o se comunque Google decidesse di aiutare l’azienda, ormai di sua proprietà, che si occupa della progettazione e della realizzazione di smartphone, Samsung potrebbe voler avere subito a disposizione una valida alternativa ad Android.
Kang ha assicurato che, almento per il momento, Samsung continuerà a concentrarsi comunque su Android con l’obiettivo di competere al meglio con i prodotti a marchio Apple. “Tizen“, ha aggiunto, “può essere considerato come un sistema operativo addizionale che potrà essere impiegato non soltanto su smartphone e tablet ma anche sulle TV così come su altri prodotti consumer“.
Da Samsung, poi, sono pervenute alcune osservazioni sulle notizie che vedevano l’azienda interessata ad acquistare Research in Motion (RIM). “Non abbiamo mai considerato l’acquisizione e non siamo interessati“, ha dichiarato James Chung. Sembrerebbero quindi non avere alcun fondamento le “voci di corridoio” che suggerivano la vendita di RIM per una somma compresa tra 12 e 15 miliardi di dollari.
Nonostante Samsung abbia fatto calmare le acque, potrebbero esserci comunque altre realtà interessate a metter mano su RIM. L’anno scorso, ad esempio, Amazon manifestò un interesse nei confronti dell’azienda produttrice dei famosi BlackBerry. Successivamente, circolarono anche i nomi di Microsoft e Nokia anche se un’offerta congiunta sembra non sia mai stata messa sul piatto.