Samsung, in materia di brevetti, gioca il jolly e solleva un’eccezione assolutamente inattesa dai più. Secondo il produttore coreano Apple troppo spesso lamenterebbe (a torto) la violazione dei suoi brevetti, soprattutto per ciò che riguarda tecnologie e specificità impiegate nei moderni tablet.
Per Samsung i tablet come l’iPad non sarebbero un’invenzione di Apple bensì una folgorazione di Stanley Kubrick che nella sua pellicola del 1968 “2001: Odissea nello spazio” ha mostrato quello che a distanza di più di quarant’anni sembra proprio essere una sorta di tablet (vedasi la foto a lato).
Kubrick, quindi, grande precursore delle novità tecnologiche viene oggi citato da Samsung a propria difesa per ciò che riguarda lo spinosissimo tema dei brevetti.
Apple afferma che la serie dei Samsung Galaxy violerebbe la sua proprietà intellettuale. Tra le varie contestazioni (ved. questa notizia), la società della mela sostiene che i prodotti di Samsung “scimmiotterebbero” quelli di Apple anche per ciò che riguarda il design complessivo. Samsung ha sempre rigettato al mittente ogni accusa ed il film di Kubrick costituisce l’ultima “prova” portata all’attenzione dei giudici e dell’opinione pubblica.
In una scena di “2001: Odissea nello spazio” due astronauti stanno pranzando assieme. Ciascuno di loro, come si evince dalla foto in alto, possiede quello che sembra un computer estremamente sottile e che somiglia in tutto e per tutto ad uno dei nostri tablet. Dal momento che il film è stato presentato nel 1968, molto prima che Apple avesse iniziato anche solo a pensare di concepire un dispositivo qual è l’iPad, Samsung sostiene come la pellicola di Kubrick debba essere considerata come una “prior art” invalidando così uno dei più importanti brevetti detenuti dalla società di Steve Jobs.
La curiosa argomentazione è stata rilevata ad Florian Mueller, esperto in materia di tematiche relative ai brevetti. Qualche osservatore, però, sostiene che in nessuna sequenza del film gli attori interagiscano in alcun modo con il presunto tablet. Il dispositivo sembrerebbe quindi operare come una sorta di monitor portatile e non come un sistema dotato di touchscreen.
Che la corte tenga presente la “questione Kubrick” appare, secondo molti, davvero poco probabile. Si tratta comunque di una “nota di colore” in una controversia, decisamente seria, che vede darsi battaglia due colossi come Apple e Samsung.