Dopo un’attenta analisi da parte della Food and Drug Administration (nota come FDA) negli Stati Uniti, la tecnologia relativa ai sensori del Samsung Galaxy Watch 7 è stata riconosciuta come adeguata al rilevamento dell’apnea notturna.
Si tratta di un passaggio fondamentale per Samsung, che dunque vede la strada spianata per poter fornire al suo smartwatch di un sistema capace di individuare i casi di apnea notturna.
Per i clienti del colosso coreano, ciò si traduce nell’introduzione di una funzione specifica, molto probabilmente implementata entro la fine dell’anno, forse anche già durante il periodo estivo. Come sottolineato da Samsung, ciò non significa che Galaxy Watch 7 sarà da considerarsi come infallibile: le diagnosi di un medico esperto, infatti, restano essenziali in casi come questi.
Nonostante ciò è innegabile che un rilevatore di apnea notturna, abbinato alle altre statistiche relative al monitoraggio del sonno, rendono ancora più interessante questo smartwatch.
Galaxy Watch 7 e apnea notturna: perché è così importante questa rilevazione?
L’apnea ostruttiva del sonno è un fenomeno che porta al blocco delle vie respiratorie durante il sonno, riducendo l’apporto di ossigeno al corpo e causando altri problemi, anche gravi. Questo problema, infatti, è strettamente associato a malattie cardiovascolari, come ipertensione, aritmia, insufficienza cardiaca e ictus.
La possibilità di individuare casi di apnea notturna dunque, può essere preziosa per prevenire problemi di salute molto gravi. Secondo quanto rivelato, il sistema in dotazione agli smartwatch Samsung richiederà due notti di letture dell’ossigenazione del sangue per capire se vi sono problemi di questo tipo. Inoltre, i sensori sembrano poter lavorare in modo affidabile solo con utenti di età superiore ai 22 anni.
Similarmente a quanto accaduto con il Samsung Galaxy Watch 7, anche Apple è impegnata a raggiungere lo stesso riconoscimento dalla FDA, anche se al momento la compagnia deve affrontare una disputa sui brevetti del monitoraggio dell’ossigeno nel sangue, indispensabili per ottenere il via libera dall’ente americano.