Dell’interesse di Google, Facebook ed altri player nell’allestimento di reti di satelliti in grado di fornire connettività a banda larga anche negli angoli più remoti del pianeta si sa già.
Stando ad uno studio da poco apparso in Rete, anche Samsung potrebbe essere interessata ad un progetto del genere. Va detto, per il momento le informazioni apparse online paiono più una ricerca accademica che la descrizione di un’iniziativa in fase di lancio. Purtuttavia, il documento conferma il grande interesse per i big dell’IT nel pensare a soluzioni per le comunicazioni a banda larga alternative a quelle propriamente terrestri.
Nello studio viene proposto l’allestimento di una costellazione composta da circa 4.600 mini-satelliti orbitanti attorno alla Terra nella cosiddetta Low Earth Orbit (LEO). Sulla carta, un’infrastruttura del genere potrebbe assicurare una capacità complessiva di uno zettabyte al mese (pari ad un miliardo di terabytes mensili). Si tratta di una performance incredibile perché, mediamente, assicurerebbe a ciascun abitante della Terra il trasferimento di 200 GB di dati al mese.
Lavorando nella LEO (l’orbita terrestre bassa, al di sotto dei 2.000 km di distanza dalla superficie del globo), inoltre, i satelliti garantirebbero prestazioni in termini di latenza comparabili od addirittura migliori rispetto alle infrastrutture di telecomunicazioni terrestri. La velocità di propagazione in aria o nello spazio è infatti 1,4 volte maggiore rispetto a quella garantita da un collegamento realizzato in fibra ottica (con indice di rifrazione “n” pari a 1,4).
Che Samsung si avventuri nel lancio di migliaia di satelliti per le telecomunicazioni a banda larga ci sembra comunque, almeno allo stato attuale, piuttosto improbabile.
L’azienda coreana deve infatti primariamente gestire un momento delicato della sua storia con le vendite di smartphone che hanno subìto una netta flessione rispetto al passato.