Bixby, l’assistente vocale dei dispositivi Samsung (compresi i televisori smart), non è tra i servizi più utilizzati tra quelli offerti dal colosso sudcoreano. Nei piani di quest’ultimo però non c’è alcuna intenzione di abbandonarlo, anzi. Infatti, in base a quanto dichiarato nel corso di una recente intervista, nel futuro dell’assistente c’è un potenziamento in salsa AI.
Samsung Bixby ancora più versatile grazie all’AI generativa
Il debutto di Bixby risale al 2017, anno della gamma di smartphone Galaxy S8. Questo offre le “tipiche” funzioni di un assistente vocale, ma con l’avvento dei chatbot il suo utilizzo è crollato drasticamente. Del resto, ChatGPT, Bard e Copilot sono molto più avanzati e sono in grado di rispondere in modo abbastanza preciso e completo anche a richieste più complesse.
Quella dell’AI però non sarebbe una novità. Al pari di altre aziende impegnate nel mercato degli smartphone, anche Samsung ha abbracciato l’intelligenza artificiale. Il pacchetto di feature Galaxy AI caratterizza i suoi dispositivi più recenti, compresi ovviamente quelli della serie Galaxy S24. Una funzionalità particolarmente apprezzata (e sponsorizzata) è ad esempio Cerchia e Cerca, realizzata però da Google e disponibile anche sui Pixel di ultima generazione.
«Bixby è stato un assistente vocale chiave per Samsung non solo per i dispositivi mobili, ma anche per i televisori e altri apparecchi digitali», ha dichiarato a CNBC Won-joon Choi, VP del settore mobile dell’azienda sudcoreana. «Con l’emergere dell’intelligenza artificiale generativa e i modelli linguistici di grandi dimensioni, credo che sia arrivato il momento di ridefinire il ruolo di Bixby, in modo che possa sfruttare l’AI generativa e diventare ancora più smart in futuro». Questo upgrade, ha spiegato Choi, si tradurrà in conversazioni più naturali e in una nuova interfaccia per tutti i prodotti hi-tech dell’ecosistema Samsung.
Il dirigente d’azienda non ha però svelato dettagli aggiuntivi, quindi al momento non è possibile dire quando Bixby si arricchirà dei “poteri” dell’AI.