Sam Altman di nuovo CEO di OpenAI, Microsoft ottiene un posto nel CdA

In via ufficiale, Sam Altman è nuovamente il CEO di OpenAI. Ma questa non è l'unica novità di rilievo: Microsoft entra nel CdA dell'azienda no-profit.
Sam Altman di nuovo CEO di OpenAI, Microsoft ottiene un posto nel CdA

Dopo un licenziamento a sorpresa, incertezze e improvvisi cambi di rotta, Sam Altman è di nuovo ufficialmente il CEO di OpenAI. Pochi giorni fa l’azienda aveva annunciato di aver raggiunto un accordo di principio per il suo ritorno, che ora è diventato, appunto, ufficiale. C’è però anche un altro aggiornamento da segnalare: Microsoft ha ottenuto un posto nel consiglio di amministrazione della società no-profit.

In una nota indirizzata ai dipendenti, ma ottenuta e condivisa online dalla redazione di The Verge, Altman afferma di “non essere mai stato così entusiasta del futuro“. «Sono estremamente grato per il duro lavoro svolto da tutti in una situazione poco chiara e senza precedenti, e credo che la nostra resilienza e il nostro spirito ci distinguano nel settore», continua l’informatico e imprenditore statunitense.

Sam Altman OpenAI licenziato ChatGPT

Il nuovo consiglio di amministrazione di OpenAI: c’è anche Microsoft

Come prevedibile, tre dei quattro membri del consiglio di amministrazione che pochi giorni fa hanno deciso di licenziare Altman (con sorpresa di tutti, praticamente) non ricoprono più lo stesso ruolo. Del CdA precedente, l’unico ad aver mantenuto il suo posto è Adam D’Angelo, ora affiancato da Bret Taylor e Larry Summers.

Come “osservatore senza diritto di voto” figura poi Microsoft, una new entry di un certo spessore. Il colosso tech potrà osservare da vicino tutto ciò che accade in azienda ma non avrà alcun potere nelle decisioni più importanti che verranno prese a partire da questo momento. Il rapporto tra Microsoft e OpenAI diventa dunque ancora più solido.

Dalla nota ai dipendenti si apprende anche che Altman non nutre alcuna ostilità nei confronti di coloro che hanno ideato e messo in atto il “colpo di stato” (per nulla supportato dai dipendenti, che hanno anzi minacciato di abbandonare l’azienda in caso di mancato ritorno proprio del dirigente di Chicago). «Anche se Ilya [Sutskever] non farà più parte del consiglio di amministrazione, speriamo di poter portare avanti il nostro rapporto di lavoro», si legge.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti