Oggi è il “Safer Internet Day 2012“, un’iniziativa promossa a livello europeo che ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su un utilizzo consapevole e responsabile delle nuove tecnologie. L’evento, ormai giunto alla nona edizione, si svolge annualmente nel mese di febbraio con lo slogan “scopriamo assieme il mondo digitale… in tutta sicurezza“. Con la giornata della sicurezza in Rete si vuole spronare gli utenti ad un utilizzo intelligente della rete Internet aiutando i bambini a comprenderne sia le possibilità che le minacce.
Secondo i dati pubblicati sul sito di “Safer Internet Day“, i ragazzi di tutte le età riporrebbero grande fiducia nella Rete ma non disporrebbero di sufficienti competenze per valutare le problematiche strettamente correlate con il suo utilizzo. Il 12% dei bambini si è dichiarato offeso o comunque colpito da qualche tipo di informazione pubblicata in Rete ed un genitore su otto non riflette in modo attento sulle attività condotte online da parte dei propri figli.
Il quadro tracciato da Microsoft per l’Italia non appare molto confortante: la società sostiene che solamente il 2% degli utenti Internet avrebbe la piena consapevolezza dei rischi della Rete e disporrebbe delle conoscenze per proteggersi; solo il 71%, invece, disporrebbe di una protezione online di base ma non possiederebbe le competenze adeguate per difendersi dalle minacce sempre più sofisticate poste in essere dai criminali informatici. Una buona fetta di italiani, quindi, sempre secondo la ricerca elaborata da Microsoft porgerebbe il fianco a furti d’identità ed attacchi phishing.
Microsoft ha stilato un indice di sicurezza, battezzato “Computing Safety Index” (MCSI) su una scala predefinita 1 a 100. Il punteggio medio ottenuto dai cittadini residenti nei 27 Paesi presi in esame è stato pari a 44. L’Italia ha raggiunto 39 punti, giudizio che è superiore solo a quello di Bosnia (36) e Montenegro (38). La palma d’oro della nazione in cui gli utenti dispongono della maggior consapevolezza dei rischi collegati all’uso dei nuovi media sarebbe la Slovacchia (56 punti). A seguire la Finlandia con il giudizio 50 e la Repubblica Ceca (49).
Secondo lo studio firmato Microsoft, nonostante numerosi utenti utilizzino firewall, software antivirus e password complesse, spesso non dispongono di informazioni sulle azioni e sugli strumenti che contribuiscono a proteggere dalle minacce di “ingegneria sociale”. Tali aggressioni si concretizzano fingendo di offrire informazioni su di una determinata tematica quando, in realtà, proprio grazie a questi espedienti, i malintenzionati mirano a causare infezioni virali o comunque a sottrarre dati altrui.
Da un lato c’è bisogno di una maggiore “cultura della privacy” con la consapevolezza degli strumenti che i vari software, il browser e i siti Internet (in particolare, i social network) mettono a disposizione per proteggere le informazioni personali. Dall’altro lato, vi dev’essere una maggiore costante informazione sulle tattiche usate dagli aggressori per sottrarre dati, credenziali di autenticazione e per indurre gli utenti ad installare componenti dannosi.