Russia e messaggistica: giro di vite su cifratura end-to-end

La Russia prova ad esigere quanto altri Paesi avevano già provato a richiedere.

La Russia prova ad esigere quanto altri Paesi avevano già provato a richiedere. Una nuova legge, che al momento sta seguendo l’iter di approvazione, potrebbe imporre ai gestori dei servizi di messaggistica istantanea l’accesso alle chat degli utenti per motivi di sicurezza nazionale.

La scure russa si abbatterà quindi sui servizi di messaggistica che utilizzano la crittografia end-to-end. Nel caso in cui servizi come WhatsApp o Telegram non fornissero le informazioni richieste dalle autorità di Mosca, potrebbero incorrere in multe dell’ordine dei 14.000 euro per ogni singola violazione.

Russia e messaggistica: giro di vite su cifratura end-to-end
La legge coinvolge anche gli utenti: nel caso in cui si rifiutassero di collaborare le sanzioni amministrative potrebbero arrivare a circa 70 euro per i pubblici ufficiali e fino a 700 euro nel caso in cui fossero coinvolti soggetti giuridici.

Con ogni probabilità, sarà un braccio di ferro duro che – verosimilmente – potrebbe indurre molti player ad abbandonare il mercato russo.

Per maggiori informazioni sulla crittografia end-to-end suggeriamo la lettura dell’articolo Crittografia end to end su WhatsApp, come funziona.

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