Lo scorso 7 luglio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Ambiente n.121 che obbliga tutti gli esercenti che espletano attività di vendita al dettaglio utilizzando edifici commerciali di superficie pari o superiore a 400 metri quadrati a procedere al ritiro gratuito di apparecchiature elettriche ed elettroniche da smaltire successivamente come rifiuto RAEE.
La disposizione prevede un approccio “uno contro zero“: ciò significa che il rivenditore è obbligato a ritirare i prodotti conferiti dal cittadino senza alcun impegno di acquisto.
I dispositivi conferibili devono essere alimentati da correnti elettriche con una tensione non superiore a 1000 volt se alternata e a 1500 volt se continua. In particolare, però, le apparecchiature delle quali ci si vuole liberare non possono avere lunghezza maggiore di 25 centimetri. In caso contrario potranno essere portate ai centri di raccolta dislocati sul territorio oppure smaltite facendo riferimento alla locale azienda impegnata nella gestione dei rifiuti.
Il provvedimento entra in vigore dal 12 luglio; i titolari di esercizi commerciali su superficie maggiore di 400 metri quadrati potranno opporsi al ritiro solamente qualora le condizioni in cui il prodotto viene conferito possa rappresentare una minaccia per la sicurezza del personale o allorquando il rifiuto non possa essere considerato RAEE.
I centri commerciali e la grande distribuzione in generale saranno quindi i primi a dover accettare il conferimento di piccoli dispositivi elettronici come vecchi cellulari, smartphone, tablet, netbook, fotocamere, videocamere, router e così via.