Si terrà domani la prima presentazione pubblica di RoboEarth, un progetto direttamente finanziato dall’Unione Europea che, dopo quattro anni di lavoro, dovrebbe essere giunto adesso ad un sufficiente livello di maturazione.
RoboEarth viene descritta come un’iniziativa al servizio della robotica: l’obiettivo è quello di migliorare gli strumenti che consentono di elaborare algoritmi per l’intelligenza artificiale più evoluti ed efficaci. Alla base di RoboEarth c’è il concetto di condivisione delle informazioni fra robot: ogni macchina si baserà su di un’infrastruttura cloud per acquisire indicazioni sul mondo circostante. Non è più necessario programmare singolarmente ogni robot: ciascuno di essi, ed è questa l’idea alla base di RoboEarth, riesce ad apprendere dalle altre macchine grazie a diversi database, uno per le azioni da compiere, un altro per gli oggetti ed un altro ancora usato per descrivere gli ambienti in cui il robot si trova ad operare.
Domani, ad Eindhoven, i ricercatori delle varie università europee che hanno partecipato al progetto mostreranno quattro robot in azione che collaboreranno per aiutare un paziente, degente in quella che potrebbe essere una qualsiasi stanza d’ospedale. Uno dei robot traccerà e caricherà online la mappa della stanza cosicché le altre macchine possano muoversi agevolmente. Una di esse, una volta accertata la posizione del letto, porterà da bere al paziente.
Con il progetto RoboEarth si vuole dimostrare che un robot può trasformarsi in qualcosa di molto versatile superando la programmazione per lo svolgimento di una particolare attività. Gli accademici che hanno lavorato su RoboEarth sono certi dell’arrivo dei primi “robot-assistenti” nel giro di dieci anni.
Maggiori informazioni sono reperibili sul sito web ufficiale, raggiungibile cliccando qui.