Messo alle spalle il semestre di presidenza italiano del consiglio dell’Unione Europea, il timone passa adesso – fino al prossimo mese di giugno – alla Lettonia che scioglie un nodo rimasto precedentemente in sospeso, quello relativo all’abolizione del roaming su tutto il territorio europeo.
A metà dello scorso anno, è emersa la notizia dell’approvazione di una normativa che di fatto tagliava della metà i costi del roaming per le connessioni dati in Europa: Europa, dimezzati i costi per le connessioni dati in roaming.
Da allora, la commissaria UE per l’Agenda Digitale – Neelie Kroes – si era dichiarata fiduciosa della possibile abolizione del roaming entro fine dicembre 2015. L’obiettivo è quello di trasformare l’Europa in un macroterritorio unico nell’ambito del quale gli utenti dei vari operatori nazionali possano utilizzare tutti i vari servizi (fonia, SMS, connessioni dati) senza addebiti aggiuntivi.
L’Italia, durante il suo semestre di presidenza, aveva condiviso l’opportunità di arrivare all’abolizione del roaming sul territorio europeo ma aveva anche proposto uno slittamento della regolamentazione così da permettere agli operatori di telecomunicazioni di adeguarsi. Facendo infuriare le associazioni che operano a tutela dei consumatori erano però state proposte delle “soglie” di traffico oltre le quali gli operatori avrebbero avuto facoltà di non applicare, all’estero, sul suolo europeo, le stesse tariffe nazionali.
L’abolizione del roaming in Europa slitta al 2018
Così, dopo il semestre italiano, la palla passa alla Lettonia che – rilevando le difficoltà sin qui emerse – propone adesso l’effettiva abolizione del roaming su tutto il territorio europeo nel 2018. In un primo tempo, invece, si dovrebbe utilizzare l’approccio italiano, ossia l’applicazione delle tariffe “extra” solamente al superamento della soglia di traffico fissata dalle autorità nazionali di ciascun Paese.
Rispetto al tema della “neutralità della rete”, gli operatori di telecomunicazioni dovranno comunque garantire di non effettuare alcuna discriminazione sulle tipologie di traffico in transito.