RAEE, com’è noto, è l’acronimo di Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Nella definizione di RAEE fanno parte tutte le apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, strumenti elettrici ed elettronici, grandi e piccoli elettrodomestici, dispositivi medici e così via.
Lo smaltimento di questo tipo di rifiuti viene da tempo considerato particolarmente critico in forza delle presenza di sostanze considerate tossiche per l’ambiente e per la non biodegradabilità dei materiali.
I RAEE debbono quindi essere trattati in modo corretto provvedendo, dopo il conferimento del rifiuto da parte dell’utente privato o dell’azienda, al recupero differenziato dei vari materiali che compongono ogni singolo prodotto.
La novità è che in Gazzetta Ufficiale è stato appena pubblicato il provvedimento (D.L. 14 marzo 2014, n. 49) che recepisce la nuova direttiva Ue riguardo lo smaltimento di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
La principale “innovazione” consiste nell’introduzione del concetto di “uno contro zero”: il consumatore avrà titolo per consegnare RAEE presso i punti vendita senza alcun obbligo di acquisto. La novità, però, non interesserà tutti i negozianti di materiale elettrico ed elettronico ma soltanto i rivenditori che gestiscono attività commerciali su una superficie superiore ai 400 metri quadrati. C’è poi un’ulteriore limitazione: l’utente non potrà conferire apparecchiature informatiche ed elettrodomestici ingombranti (dimensioni esterne massime pari a 25 centimetri).
In tutti gli altri casi, il consumatore potrà comunque fruire dell'”uno contro uno” ossia della possibilità di conferire il RAEE dietro acquisto di un nuovo prodotto.
Anche i venditori online, tuttavia, saranno obbligati a procedere al ritiro del RAEE non appena il prodotto arriverà al suo fine vita, su richiesta dell’acquirente.
I pannelli fotovoltaici entrano ora a far parte dei RAEE per decreto e, entro il 2019, il Governo italiano si prefigge di recuperare l’85% dei rifiuti elettronici prodotti dalle famiglie od il 65% di tutti i prodotti immessi sul mercato nazionale (tre volte più di quanto raccolto oggi).
Le nuove disposizioni entreranno ufficialmente in vigore, in Italia, il prossimo 12 aprile.