Ring è una società specializzata in videocitofoni e videocamere per la sicurezza smart che Amazon ha acquisito nel 2018 (Amazon acquisisce Ring per 1 miliardo di dollari e investe sulla sicurezza domestica).
Installando un campanello smart con videocamera incorporata, un utente può ricevere una notifica sul suo smartphone ogni volta che qualcuno si presenta dinanzi alla porta di casa o dell’ufficio. Grazie al cloud l’utente può addirittura rispondere al “citofono” da remoto così come se fosse fisicamente presente.
Ring sta rilanciando sul mercato il suo Video Doorbell: introdotto per la prima volta nel 2014, la nuova versione presenta caratteristiche che si trovano nei campanelli più costosi senza però aumentare il prezzo del prodotto, disponibile a 99 euro su Amazon a partire dal 3 giugno.
Video Doorbell di seconda generazione offre risoluzione video FullHD 1080p, una migliore visione notturna e il supporto delle cosiddette “zone di movimento” che consentono di ricevere una notifica quando qualcuno si aggira davanti casa senza però suonare il campanello. Ring offre anche un nuovo caricatore solare da 49 euro che funge da alimentatore e cornice per il campanello smart.
Video Doorbell può funzionare infatti sia con batteria ricaricabile che con connessione cablata e supporta la conversazione bidirezionale con cancellazione del rumore.
Considerate tutte le funzionalità che il nuovo Video Dorbell include, gli utenti potranno di fatto acquistare quello che era il Video Doorbell 2 da 199 euro (ora fuori produzione) a metà prezzo. Il Video Doorbell 3 offre migliori prestazioni WiFi e il tracciamento del movimento a 199 euro.
Inutile dire che Ring sta cercando di riacquistare la fiducia della clientela dopo che, in passato, alcuni dipendenti furono accusati di aver avuto accesso ai video degli utenti (Ring accusata di aver avuto accesso ai video degli utenti non crittografati).
Più di recente è emerso che Ring starebbe attivamente collaborando con oltre 400 forze di polizia per l’individuazione, nei video acquisiti dai dispositivi dell’azienda, di ricercati e criminali.
Stando a quanto dichiarato, tuttavia, l’invio delle immagini raccolte sui dispositivi dei singoli utenti e l’accesso da parte delle forze di polizia non sarebbe automatico ma avverrebbe su esplicita richiesta degli utenti che installano l’app Neighbors.
Amazon stessa ha più volte rimarcato che la condivisione dei filmati avviene spontaneamente da parte dei cittadini che sono e restano sempre proprietari degli stessi dati.
Questo il testo della lettera aperta che alcune organizzazioni per la difesa dei diritti civili hanno inviato alle autorità a ottobre 2019 chiedendo di interrompere la collaborazione con Amazon Ring.