Alcune associazioni dei consumatori statunitensi e canadesi hanno deciso di avviare azioni legali nei confronti di Research in Motion (RIM). Il motivo è l’incidente verificatosi all’inizio del mese che ha di fatto impedito a milioni di utenti BlackBerry l’uso della posta elettronica, del browser e della messaggistica istantanea.
Il CEO di RIM, Mike Lazaridis, si è pubblicamente scusato per quanto accaduto chiedendo venia per i quattro giorni di disservizi che gli utenti hanno dovuto subire. A compensazione dei disagi, RIM ha offerto a tutti i clienti 100 dollari in applicazioni “premium“.
La proposta non è bastata, però, al californiano Eric Mitchell che ha avviato una vertenza nei confronti di RIM accusando la società di violazioni contrattuali e di aver tenuto una condotta negligente.
L’azione legale è stata promossa in nome di tutti i possessori statunitensi di telefoni BlackBerry (class action) e ad essa si è aggiunta una seconda vertenza, a tutela dei clienti RIM residenti in Canada.
Secondo l’accusa, RIM si sarebbe sottratta ad un suo dovere ossia il risarcimento dei danni subìti dai consumatori che, molto spesso, sono utenti professionali.
Il promotore della causa avviata negli States lamenta i disservizi iniziati l’11 ottobre e protrattisi sino al 14 ottobre. A causa del “crollo” della rete RIM, gli utenti dei BlackBerry – si spiega – si sono ritrovati nell’impossibilità di fruire del piano di comunicazione dati acquistato ed attivato presso il proprio operatore telefonico.