Il codice opensource di Android 2.0 è stato da poco reso disponibile. Ad oggi la seconda versione del sistema operativo per dispositivi mobili firmato dal colosso di Mountain View è stato impiegato, negli Stati Uniti, solamente sullo smartphone Motorola Droid, commercializzato da Verizon.
L’uscita della versione europea del “Droid”, conosciuta con l’appellativo di “Milestone”, è attesa per quest’oggi in Germania. Milestone integra una tastiera slide e display pinch to zoom e multi touch, ha uno schermo da 16:9 e offre accesso alle applicazioni e ai widget disponibili sull’Android Market. Già integrata nel dispositivo è la suite delle applicazioni Google, tra le quali Maps, Latitude e GMail. Il costo del dispositivo dovrebbe essere pari a 499 Euro.
Entro Natale dovrebbe arrivare anche negli altri Paesi europei, Italia compresa grazie ad accordi con i vari operatori di telefonia mobile.
Non è ancora chiaro se e quando i produttori degli smartphone che utilizzano la prima versione di Android migreranno alla release 2.0. La questione è aperta e non c’è ancora nulla di certo. Da parte sua, la taiwanese HTC ha comunicato di essere al lavoro sull’aggiornamento ad Android 2.0 destinato al modello “Hero”.
Nel frattempo, gli sviluppatori di “CyanogenMod” hanno già compilato – a partire dal codice sorgente di Android 2.0 – una versione del sistema operativo installabile sullo “storico” T-Mobile G1, il primo dispositivo che ha abbracciato l’uso del sistema operativo di Google. In molti reputavano il quantatitivo di memoria disponibile sul “G1” insufficiente per supportare future versioni di Android: secondo il team di “CyanogenMod” la seconda versione del sistema operativo funzionerebbe velocemente e senza problemi fatta eccezione per l’incompatibilità con le applicazioni audio e video con i rispettivi codec.
A Settembre Google si era mossa nei confronti del progetto “CyanogenMod” criticando la distribuzione, senza una licenza d’uso, di applicazioni “proprietarie” come “Talk” ed “Android Market”. Il colosso aveva richiesto l’immediata cessazione dell’attività. Gli sviluppatori del progetto hanno risposto rimuovendo i componenti soggetti a copyright.