Rilasciato LibreOffice 4.0: le novità della suite per l'ufficio

LibreOffice è la suite per l'ufficio distribuita come software libero (sotto licenza LGPL) che è stata realizzata a partire dal noto OpenOffice.

LibreOffice è la suite per l’ufficio distribuita come software libero (sotto licenza LGPL) che è stata realizzata a partire dal noto OpenOffice.org. Almeno nella fase iniziale, LibreOffice era considerabile come un fork di OpenOffice.org; successivamente il prodotto è divenuto un software sempre più indipendente imboccando una strada diversa all’applicazione entrata a far parte del portafoglio Oracle (con l’acquisizione di Sun), prima, e poi passata alla Apache Software Foundation.

La prima versione stabile di LibreOffice fu rilasciata poco più di due anni fa, a gennaio 2011, sotto la spinta di “The Document Foundation” (TDF), organizzazione che fu creata da un folto numero di ex sviluppatori di OpenOffice.org con obiettivo quello di separare lo sviluppo del codice alla base del funzionamento della suite per l’ufficio dagli interessi commerciali di una sola azienda. La fondazione chiese ad Oracle di poter acquisire, a titolo gratuito e definitivo, il conosciuto marchio OpenOffice.org. La domanda fu rigettata ed il nome assegnato alla suite – LibreOffice, appunto – inizialmente prodotta a partire dal codice di OpenOffice.org, anziché essere temporaneo è così divenuto definitivo.

Oggi i portavoce di “The Document Foundation” sono raggianti: nell’annunciare il rilascio della versione definitiva di LibreOffice 4.0 dichiarano che si tratta della versione che gli utenti stavano sognando da dodici anni a questa parte. “LibreOffice 4.0 è la prima release che riflette gli obiettivi della comunità, definiti a settembre 2010, all’epoca dell’annuncio: un codice sorgente più agile e pulito, un maggior numero di funzionalità, una migliore interoperabilità, e un ecosistema più diversificato e più aperto all’integrazione“, ha affermato Italo Vignoli, uno dei fondatori di TDF, oltre che membro del consiglio direttivo.

I traguardi sin qui raggiunti sono importanti perché, in primis, sembra aver funzionato bene la filosofia alla base di LibreOffice: la governance aperta e trasparente di TDF e la licenza copyleft sono state determinanti nell’attrarre oltre 500 sviluppatori – per tre quarti volontari indipendenti – che hanno contribuito con oltre 50.000 interventi sul codice alla base del funzionamento della suite per l’ufficio. Per Florian Effenberger, presidente del comitato direttivo di TDF, è facile stabilire le motivazioni che hanno consentito di registrare tali numeri: “il nostro progetto non è solamente in grado di attrarre con regolarità nuovi sviluppatori, ma crea anche una piattaforma aperta e trasparente per la collaborazione, basata su una forte etica Free Software, dove i volontari e le persone pagate dalle aziende per lavorare su LibreOffice lavorano al raggiungimento dello stesso obiettivo“.

Come ogni major release che si rispetti, LibreOffice 4.0 porta con sé numerose novità. Innanzi tutto, i programmatori della suite hanno pesantemente lavorato sull’integrazione con le applicazioni per la gestione documentale e dei contenuti (CMS): utilizzando lo standard CMIS, la quarta versione di LibreOffice riesce a dialogare e ad interagire con prodotti quali Alfresco, IBM FileNet P8, Microsoft Sharepoint 2010, Nuxeo, OpenText, SAP NetWeaver Cloud Service ed altri.

LibreOffice 4.0, inoltre, evidenzia un migliore supporto per i documenti in formato DOCX e RTF con la possibilità di importare “ink notes” (scritte a penna su uno schermo touch) e di “attaccare” i commenti ai campi di testo.

Tra le novità attese vi è anche lo speciale filtro capace di importare il contenuto dei file elaborati con Microsoft Publisher (.PUB) e quello adesso in grado di trattare adeguatamente i documenti Visio 2013.

La comunità degli sviluppatori si è poi ampiamente concentrata sui miglioramenti legati all’interfaccia utente (integrazione con Ubuntu Unity, supporto dei temi “Persona” di Firefox, introduzione dei widget per le finestre di dialogo).

LibreOffice 4.0 snellisce poi, e di molto, la gestione dei pié di pagina: sino ad oggi, per inserire nella prima pagina del documento una nota differente da quelle utilizzate nelle pagine successive era necessario agire sullo stile. D’ora in avanti, ciò non è più necessario e LibreOffice consente di diversificare la nota a pié di pagina usata in testa al documento da quelle successive.

Sul versante prestazionale, la quarta release del software fa compiere un bel balzo in avanti a LibreOffice: diverse migliorie sono state apportate con l’intento di velocizzare Calc, l’esportazione dei grafici come immagini (JPG e PNG), il caricamento ed il salvataggio di diversi tipi di documento (soprattutto nel caso dei fogli elettronici ODS e XLSX di grandi dimensioni e dei file RTF). Sono state poi aggiunte nuove funzioni di calcolo definite da ODF OpenFormula.

Portata al debutto, infine, Impress Remote Control App, un’applicazione – per il momento compatibile solo con i dispositivi Android e “lato server” in ambiente Linux (la compatibilità verrà estesa a Windows e Mac OS X nel giro di qualche mese) – che consente di trasformare il device mobile in uno strumento (telecomando) per controllare da remoto la visualizzazione delle diapositive Impress. Lo scambio dei dati con un personal computer desktop sul quale sia stato precedentemente installato LibreOffice 4.0 è possibile via Wi-Fi o Bluetooth.

Per scaricare LibreOffice 4.0 in italiano è sufficiente fare riferimento a questa scheda.

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