Nei mesi scorsi si è parlato spesso di nuove tecnologie per la progettazione e la realizzazione di batterie più sicure e capaci di offrire una maggiore autonomia: Le batterie con elettrolita a stato solido in magnesio saranno più capienti e più sicure.
I ricercatori dell’Università del Missouri hanno però pensato a qualcosa di diverso: utilizzare diodi magnetici al posto dei semiconduttori basati su giunzioni in germanio e silicio, attualmente utilizzati in elettronica.
Secondo Deepak K. Singh, professore associato che ha diretto il team di ricerca che si è occupato del progetto, questo nuovo approccio potrebbe migliorare l’autonomia dei dispositivi fino a 100 volte.
La batteria di uno smartphone, di un tablet o di un notebook durerebbe quindi molto di più, a detta di Singh e del suo team, intervenendo in modo incisivo sulla riduzione delle dissipazioni attuali.
Per raggiungere l’obiettivo gli accademici statunitensi hanno realizzato un materiale nanostrutturato creato versando una lega metallica magnetica a base di ferro e nichel chiamata permalloy su una base di silicio strutturata a nido d’ape.
Il nuovo materiale ha evidenziato un comportamento nettamente migliore rispetto ai classici diodi semiconduttori riducendo al minimo la dissipazione durante la conduzione della corrente nella stessa direzione.
Il diodo magnetico così messo a punto apre la strada alla realizzazione di nuovi transistor e amplificatori capaci a loro volta di dissipare poca energia.
I ricercatori hanno comunicato di aver avviato le pratiche per la registrazione del brevetto intendendo contemporaneamente fondare una startup per portare la tecnologia sul mercato nel più breve tempo possibile.