Con l’espressione remote digital onboarding si fa riferimento al processo che permette a un’azienda di acquisire nuovi clienti previo accertamento dell’identità in modalità completamente remota.
L’impresa in grado di fornire questo tipo di servizio può acquisire un cliente a distanza senza che questi debba più presentarsi fisicamente presso un negozio o un ufficio.
In un’epoca in cui la pandemia ha obbligato tante realtà a rivedere o ripensare completamente processi e flussi di lavoro, Aruba ha annunciato una collaborazione strategica con Fondazione LINKS, centro di ricerca no-profit del settore delle tecnologie dell’informazione, fondato dal Politecnico di Torino e dalla Compagnia di San Paolo.
L’obiettivo è quello di sviluppare congiuntamente una serie di algoritmi per la realizzazione di un’innovativa soluzione di remote digital onboarding basata sull’intelligenza artificiale in grado di ridurre le possibilità di errore umano durante i processi di riconoscimento da remoto.
È sempre più essenziale verificare in modo certo l’identità di un utente da remoto attraverso processi di validazione dei dati e di riconoscimento in fase di accesso ai servizi, transazioni, sottoscrizione di contratti o inserimento di dati riservati.
Di conseguenza si rende sempre più necessario affidarsi a procedure che garantiscano la massima sicurezza dell’identificazione e del riconoscimento da remoto dell’utente.
Nel documento di marzo 2021 dal titolo “Remote ID Proofing – Analysis of methods to carry out identity proofing remotely“, ENISA (European Union Agency for Cybersecurity) ha previsto l’utilizzo di sistemi di identificazione remota automatica che non richiedano un’interazione in tempo reale tra un operatore umano e il soggetto che deve essere identificato.
La soluzione proposta da Aruba e Fondazione LINKS poggerà su un sistema di identificazione remota automatica tramite tecniche avanzate di Presentation Attack Detection e Face Verification.
La nuova soluzione consentirà di creare un’istanza di riconoscimento remoto univocamente associata al soggetto identificato e di conservare in maniera sicura tutte le evidenze dell’avvenuto riconoscimento.
Il progetto è indubbiamente ambizioso perché ambisce a rendere la nuova tecnologia mainstream, scalabile e utilizzabile in molteplici scenari.
“Stiamo implementando un sistema innovativo che offrirà garanzie e performance superiori a quelle offerte dagli attuali sistemi di riconoscimento da remoto“, ha osservato Marco Mangiulli, CIO & Head of Software Development di Aruba.
“Il progetto in corso di realizzazione con Aruba permette di confermare il ruolo chiave di LINKS come catalizzatore di innovazione ICT che porta soluzioni di frontiera nel tessuto industriale e di fatto accelera la competitività dei suoi partner“, ha aggiunto Stefano Buscaglia, direttore Generale di Fondazione LINKS.