Ricevere gli aggiornamenti di Windows 10 dopo ottobre 2025: quanto costa per tutti

Microsoft interromperà il supporto per Windows 10 il 14 ottobre 2025. Per continuare a ricevere aggiornamenti di sicurezza, gli utenti privati possono aderire al programma ESU con un abbonamento annuale di 30 dollari, mentre le aziende possono estenderlo fino a tre anni.

Il 14 ottobre 2025, dopo più di 10 anni di vita, Microsoft manderà in pensione Windows 10. Il fortunato sistema operativo dell’azienda di Redmond va probabilmente in pensione un po’ troppo presto, considerato che ad oggi è la piattaforma più utilizzata al mondo con il 61% delle quote di mercato (fonte: GlobalStats StatsCounter, ottobre 2024). In un altro articolo abbiamo visto cosa succederà ai sistemi Windows 10 dopo metà ottobre 2025, specificando che gli utenti privati, professionisti e imprese potranno continuare a usare il sistema operativo, con le dovute accortezze. Dopo la fine del supporto esteso, infatti, gli utenti cesseranno di ricevere gli aggiornamenti per Windows 10. Compresi quelli relativi alle problematiche di sicurezza.

Quanto costa continuare a ricevere gli aggiornamenti Windows 10 per gli utenti normali

Come abbiamo sottolineato altrove, è improbabile che Microsoft si astenga dal rilasciare pubblicamente aggiornamenti destinati a risolvere eventuali vulnerabilità wormable, anche dopo il ritiro di Windows 10. In altre parole, è verosimile che per le lacune di sicurezza più critiche, gli utenti di Windows 10 continueranno a ricevere patch correttive.

Per la prima volta nella sua storia, però, la società guidata da Satya Nadella ha deciso di estendere il programma ESU (Extended Security Updates) Windows 10 per le aziende anche agli utenti privati. Questo significa che, dietro il versamento di un canone di abbonamento, anche i soggetti non facenti parte del novero delle aziende di più grandi dimensioni possono continuare a ricevere gli aggiornamenti Windows 10. Anche dopo il 14 ottobre 2025.

Le differenze tra il programma ESU per aziende e quello destinato agli utenti privati

L’estensione degli aggiornamenti Windows 10 permette, nel caso delle aziende, di continuare a ricevere le patch per un periodo di tempo fino a tre anni (quindi fino a ottobre 2028). Il prezzo dell’abbonamento, che cresce di anno in anno, porta le aziende interessate ad affrontare una spesa di circa 400 euro per singola macchina in un triennio (427 dollari, per la precisione).

In un comunicato ufficiale, i portavoce Microsoft confermano che il programma ESU è esteso, nel caso di Windows 10, anche agli utenti privati. Questi ultimi, tuttavia, non possono godere di tre anni di aggiornamenti. Versando la somma di 30 dollari possono invece continuare a ricevere gli aggiornamenti di Windows 10 per un anno aggiuntivo. Quindi al massimo fino a metà ottobre 2026.

30 dollari per continuare a ricevere gli aggiornamenti di Windows 10

A differenza delle aziende, che possono abbonarsi per ottenere tre anni di supporto (a fronte di canoni di entità crescente), gli utenti domestici ottengono solo un anno di supporto esteso. Il prezzo, tuttavia, è inferiore alla metà di quello che le aziende pagano nel primo anno. Microsoft limita questa possibilità agli scenari di “uso personale” di Windows 10, per impedire ai titolari d’impresa di scegliere l’opzione più economica.

L’azienda di Redmond non rivela perché abbia deciso di limitare il supporto a un anno per gli utenti privati. È indubbio, tuttavia, che Microsoft stia cercando di spronare gli utenti alla migrazioneWindows 11.

Perché, però, non rendere più attraente il sistema operativo più recente rimuovendo alcuni dei requisiti che ne impediscono l’installazione su macchine ancora oggi molto performanti? Pensiamo soprattutto ai tanti processori di vecchia generazione che si comportano bene con Windows 11.

Abbiamo visto come installare Windows 11 24H2 senza requisiti e come usare l’Assistente aggiornamento Windows 11 per installare Windows 11 in ogni situazione, anche sui sistemi che non rispettano i requisiti minimi.

Per chi desidera rimanere ancora con Windows 10 c’è anche l’alternativa 0patch. Gli sviluppatori di ACROS Security assicurano che continueranno a supportare i sistemi Windows 10, con patch di sicurezza non ufficiali, almeno fino al 2030. Ben oltre la finestra temporale fissata da Microsoft.

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