Il contesto delle ricerche online tramite IA ha visto il grande debutto di AI Overviews di Google ottenere diverse critiche, anche a causa di risposte “fantasiose”, ma anche commenti positivi, rafforzati da un sostanziale ottimismo della compagnia di Mountain View.
Microsoft, dal canto suo, non è di certo stato con le mani in mano. Attraverso Bing l’azienda ha lanciato un proprio sistema di ricerca basato sull’IA. A grandi linee, questa soluzione sembra superare quanto offerto da Google. Nei piani di Bing vi è l’intenzione di fornire SERP (Search Engine Results Page) con informazioni personalizzate, inclusi link a fonti e ulteriori letture per approfondimenti.
Sul sito di Digitaltrends è stato effettuato un test, fornendo al nuovo sistema di ricerca la query “Quanto possono vivere gli elefanti“. Ecco il risultato della ricerca e, di seguito, una breve analisi su ciò che ha proposto Bing.
La SERP presenta in evidenza, con caratteri grandi, la risposta diretta alla query “Fino a 70 anni in natura e 88 anni in cattività“. La risposta viene ovviamente accompagnata dalla fonte.
Scendendo in verticale è poi possibile approfondire, per esempio dando uno sguardo ai fattori che influenzano la durata della vita dei pachidermi, e un articolo sugli elefanti più vecchi conosciuti.
Quanto elencato finora è presente sul lato sinistro della pagina, mentre a destra vengono mostrati i risultati di ricerca più classici. Secondo quanto sostenuto da Microsoft, i dati finora analizzati dimostrato che questo layout non influisce sul numero dei clic ai siti Web rispetto allo stile delle SERP proposto in passato.
Ricerche online tramite IA: pregi e difetti di quanto offerto da Bing
Al di là della ricerca in sé, ciò che colpisce delle ricerche online tramite IA di Bing è la possibilità di apprendere molto attraverso una semplice query.
Come mostrato nella SERP sull’età degli elefanti, il motore di ricerca offre una serie di informazioni capaci di stimolare la curiosità, un fattore molto importante per gli studenti. Di fatto, L’IA va a “Comprendere la query di ricerca” cercando di intuire cosa l’utente sta cercando anche se non si esprime in modo perfetto. Nonostante quanto detto finora, Microsoft ha ancora molto lavoro da fare. In molti casi, infatti, l’accuratezza delle risposte non è ancora elevatissima .
L’inevitabile integrazione dell’IA nel contesto delle ricerche online va a sollevare anche degli enormi dubbi. Visto il numero di utenti che effettuano ricerche e la quantità delle stesse, l’IA impegnata in questo settore potrebbe richiedere una quantità enorme di energia.