Le tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale sono spesso accusate di favorire cybercriminali di vario tipo, rendendo più facile l’attuazione di frodi e altre attività dannose.
In realtà, negli ultimi mesi, si sta lavorando anche in ambiti utili per la società. Nel Regno Unito, per esempio, grazie a un progetto legato a Ofcom, è impegnato per creare un sistema basato sull’IA che protegga i bambini dai contenuti dannosi presenti online.
Questo strumento si va a collocare in una più ampia iniziativa di Ofcom, che prenderà piede nelle prossime settimane per divenire una solida realtà entro la fine dell’anno. A descrivere il progetto è stato il direttore dell’Online Safety Group di Ofcom, Mark Bunting, che ha rilasciato un’intervista al sito TechCrunch. Secondo quanto affermato da Bunting, la tecnologia offre già strumenti utili in tal senso, soffermandosi su come resti importante comunque tutelare libertà di espressione e privacy dei ragazzi.
Lo stesso ha poi sottolineato che, come per la maggior parte di normative relative alla sicurezza online, le responsabilità spettano alle singole aziende. Queste devono adottare le misure più appropriate per proteggere gli utenti.
Ragazzi e pericoli di Internet: il 38% dei bambini tra i 5 e i 7 anni accedono regolarmente ai social network
La mobilitazione di Ofcom è arrivata in seguito a una ricerca che riguarda il rapporto tra bambini e rete nel Regno Unito. Secondo quanto emerso dallo studio, sono sempre di più i giovanissimi che si raffrontano quotidianamente con Internet.
Altri studi simili, tenutisi nel contesto degli Stati Uniti, hanno confermato questo trend. Si stima, infatti, che il 24% di bambini americani di età tra i 5 e i 7 anni possiede un proprio smartphone, mentre il 76% ha regolarmente accesso a un tablet.
Altro dato preoccupante è quello rappresentato dai limiti di età per l’accesso ai social network che, a quanto pare, in Gran Bretagna sono ben poco rispettati. Numeri alla mano, il 38% di bambini tra i 5 e i 7 anni utilizza già piattaforme come WhatsApp, Instragram, TikTok o ByteDance.
Lo studio fa emergere anche come il 32% di utenti giovanissimi, appartenenti alla fascia di età appena citata, naviga online senza la presenza di un genitore. Il tutto, tenendo conto che il 30% dei genitori accetta senza problemi che i propri figli minorenni abbiano un account sui social network.
Per Ofcom, i problemi in questo contesto sono diversi e spaziano dai contenuti per adulti fino ai temuti deepfake.