Pensate che recuperare dati da un computer di trent’anni fa possa essere una cosa semplice? Non proprio. Vi raccontiamo l’emblematica esperienza di un ingegnere software, Luke, determinato a copiare una serie di file audio da un vecchio Apple PowerBook Duo 280c del 1994.
Sebbene il sistema in questione riuscisse ancora ad avviarsi e gli speaker integrati funzionassero, la mancanza di un’uscita audio dedicata non permetteva la creazione di una copia di qualità del segnale sonoro. Il PowerBook Duo 280c utilizzava un connettore SCSI insolito per il disco rigido interno (difficile pensare all’utilizzo di qualche tipo di adattatore), mentre l’unità floppy esterna era guasta e non funzionava più.
Il laptop in questione disponeva di una porta AppleTalk e di un connettore telefonico. Non c’era però alcun software di rete installato, rendendo impossibile qualunque tipo di connessione.
Recuperare i dati da un vecchio Apple PowerBook… usando il fax
L’ingegnere software ha risolto la sfida utilizzando un approccio davvero fuori dal comune. Dal momento che il PowerBook Duo 280c aveva installato un software per la gestione fax, l’esperto ha dapprima usato il programma ResEdit, strumento che integra anche un editor esadecimale, per visualizzare i dati in formato esadecimale.
Poiché ResEdit non integra funzionalità di stampa, l’ingegnere ha copiato il testo esadecimale in Microsoft Word, installato sul PowerBook.
Dato che il file audio era di 37.928 byte e ogni byte è rappresentato da due caratteri, l’esperto ha creato più file separata, a causa del limite di 32.000 caratteri imposto dal PowerBook.
Il trasferimento dei file dal vecchio laptop
Poiché l’ingegnere possedeva anche un ThinkPad T60 con un modem dial-up e un’applicazione fax in grado di ricevere e salvare fax in formato TIFF, ha pensato di riuscire a trasferire gli audio di proprio interesse in questo modo.
Dal momento che era necessaria una linea analogica per far funzionare correttamente il modem Apple, Luke ha costruito un simulatore di linea telefonica ricorrendo a componenti elettronici comuni. A questo punto, ha collegato il PowerBook Duo 280c al ThinkPad T60 tramite cavo telefonico.
Trasferendo il file audio convertito in esadecimale come fax al ThinkPad e con l’accortezza di ridurre la dimensione del font, l’ingegnere ha ridotto il tempo d’invio da 24 a 7 minuti, completando l’operazione con successo.
Conversione inversa e risultato finale
Una volta passati via fax i dati esadecimali sul ThinkPad, l’ingegnere ha infine convertito l’immagine TIFF ricevuta in un file binario. Il PDF risultante è stato quindi sottoposto a riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) per ottenere il testo puro.
Avvalendosi, di nuovo, di un editor esadecimale, Luke ha potuto quindi riconvertire il testo nel file audio originale.
L’oggetto risultante è un file in formato PCM mono a 8 bit, con una frequenza di campionamento pari a 22050 Hz. Sorprendentemente, il file si è dimostrato perfettamente riproducibile e suonava meglio del previsto, considerato che era stato registrato con il microfono integrato di un laptop del 1994. L’unico problema consisteva nella presenza di rumori e crepitii causati dagli errori dell’OCR (dovuti alla confusione tra caratteri simili).
Come ultimo passo, l’ingegnere ha messo a punto uno strumento per analizzare e correggere ogni carattere erroneamente riconosciuto dall’OCR. Grazie a questo approccio, il ripristino dell’audio è avvenuto in modo perfetto, eliminando tutte le imperfezioni.
L’esperienza raccontata dall’ingegner Luke dimostra che con creatività, competenze tecniche e una buona dose di perseveranza, è possibile superare anche le sfide tecnologiche che sulla carta paiono insormontabili. Il lavoro svolto ha permesso di ricordi preziosi, ma funge anche da lezione su come affrontare problemi complessi con soluzioni innovative.
Le immagini nell’articolo sono tratte dal post “How to Copy a File From a 30-year-old Laptop“.