I ricercatori dell’Università di Washington hanno presentato la fotocamera 2D più veloce al mondo, capace di acquisire fino a 100 miliardi di immagini al secondo. Gli accademici hanno raggiunto il traguardo servendosi di una tecnica chiamata Fotografia Compressa Ultraveloce (CUP), simile al metodo impiegato nella fotografia ad alta velocità e nelle misurazioni dell’intensità della luce nel tempo.
Mentre, infatti, la tecnica “streak camera” consente di registrare la variazione dell’impulso luminoso in una sola direzione, il team di ricercatori dell’università statunitense è riuscito a mettere a punto un sensore che permetta di osservare l’evolversi di un evento in due dimensioni.
Il professor Lihong Wang, a capo dei ricercatori che hanno lavorato sulla fotocamera 2D, ha dichiarato che “per la prima volta gli esseri umani possono essere in grado di seguire al volo gli impulsi di luce“. La tecnica CUP potrebbe quindi aprire nuovi scenari nell’ambito della ricerca scientifica e favorire indagini che, inevitabilmente, porteranno a scoperte di primo piano.
Biomedicina ed astronomia sono le aree che potranno presumibilmente trarre maggiore vantaggio dagli studio del team di Wang. Per il momento i ricercatori si sono limitati ad usare la tecnica CUP per indagare sulle modalità con cui la luce riflette e rifrange nonché sul comportamento tenuto dai fotoni durante il passaggio da un mezzo all’altro (ad esempio fra l’aria ed una resina).